In Abruzzo una Pasqua di speranza

I segni della speranza di ricostruzione sono tangibili nel campo di Barisciano. Una croce piantata nel terreno ricorda che il Venerdì Santo la Via Crucis è stata fatta tra le tende, proprio come la comunità abruzzese era abituata a fare tra le case famigliari del centro. E così è stato fatto con la celebrazione del Sabato Santo, nella attesa della Resurrezione. Così la domenica, nella festività di Pasqua. A celebrare la Messa Don Climaco, Parroco di Barisciano.
Il pomeriggio di sabato a Don Climaco la Protezione Civile aveva consegnato il crocefisso che Don Gianni di Favria aveva dato alla partenza.
“La Croce è la solidarietà di Dio per l’uomo che deve rialzarsi: Abruzzo, alzati e cammina”. Così aveva scritto don Gianni. E pochi minuti la Croce era già dietro all’altare improvvisato nella tenda adibita a mensa del campo.
Su uno dei tavoli, dove giornalmente mangiano i terremotati, il calice e le ostie. Era sabato: era l’attesa della Pasqua, la Pasqua di speranza dell’Abruzzo.

Senza casa anche la Presidente della Provincia
Nel pomeriggio di sabato ha fatto visita al campo di Barisciano la Presidente della Provincia di L’Aquila, Stefania Pezzopane. «Stiamo uscendo da una primissima emergenza – ci ha detto la Presidente – Ma c’è ancora un numero di sfollati che aumenta: Aspettiamo di potere fare le prime valutazioni dei danni. Ma è la prima volta che un terremoto colpisce un capoluogo di Provincia e i danni a L’Aquila hanno toccato i simboli della città: il Duomo, il Tribunale, la Regione, la Provincia, il Comune, l’Università. Sono moltissimi i giovani morti e questo fatto crea un impatto emotivo molto forte.»
«Oggi – continua la Presidente riferendosi alla giornata di sabato – sono state registrate due scosse. E le scosse aumentano la paura della gente e ad ogni scossa aumenta il numero degli sfollati.
I problemi da affrontare sono tantissimi, anche quello della scuola. Ne abbiamo parlato con il Ministro Gelmini. Occorrerà accelerare il più possibile la chiusura dell’anno scolastico, ma nel contempo garantire gli esami di stato per tutti gli studenti.»
E le case? «È ancora presto, ma non possiamo immaginare di utilizzare troppo a lungo le tende. Dovranno essere prese in considerazione delle alternative. Bisognerà creare dei villaggi temporanei, in attesa della ricostruzione.»
E il Presidente della Provincia dove dorme? «Anch’io in tenda, anche la mia casa, a L’Aquila, è lesionata.

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