VITAMINE LIPOSOLUBILI: LA VITAMINA A

Frederick Gowland Kopkins, biologo britannico premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1929 insieme al Dr, Eijkman, fu il primo a riconoscere l’importanza di quello che Lui aveva chiamato “fattore di crescita” e che, in seguito e grazie agli studi dei D.ri Elmer V. McCollum e M.Davis fu denominata Vit. A. A seguito di ulteriori studi si scoprì che, in effetti, la vera e propria vitamina A è il retinolo mentre esiste un precursore che è il betacarotene e che viene classificato come provitamina A. La differenziazione tra i due è sostanziale poiché il retinolo si trova nella carne d’organo, nelle uova, nel latte e nel pesce mentre il betacarotene è uno dei caroteni (pigmenti che danno anche il colore giallo) contenuti nella frutta e nella verdura. E’ palese che la vitamina A è presente in una dieta basata soprattutto sul consumo di carne mentre il carotene si assume con il mangiare frutta e verdura e viene convertito in vitamina A nell’intestino. Le riserve di vitamina A vengono immagazzinate nel fegato e, se sono alte, il betacarotene non verrà convertito. Essendo una vitamina liposolubile occorre fare attenzione a non assumerne in quantità eccessiva soprattutto nella forma di derivati di sintesi, come quelli che si utilizzano per la cura dell’acne o di varie patologie gravi della pelle, perché, in quantità eccessiva, sono molto tossici e, quindi, vanno assunti sotto diretto controllo medico. Il rilascio di vitamina A dal fegato viene reso possibile dall’azione dello zinco quindi, potrebbe capitare che si verifichino sintomi da carenza di vitamina A mentre ciò che manca realmente è lo zinco. La vitamina A rafforza la pelle in tutti i suoi strati, protegge dalle infezioni sia i polmoni sia l’apparato digerente ed è la base fondamentale di un pigmento, la rodopsina, necessario per la visione in bianco e nero.
N.V.

PASTA CON LE SARDE

Ingredienti:  
400 gr di Maccheroncini
600 gr di sarde fresche
50 gr di uvetta ammollata e scolata
50 gr di pinoli
1 mazzo di finocchietti selvatici
1 cipolla
1 bustina di zafferano
4 acciughe dissalate e deliscate
q.b. Olio di oliva, olio di semi di arachidi (per friggere), sale e pepe

Preparazione:
Dopo averlo accuratamente pulito fate lessare il finocchietto in due litri d’acqua per circa 10 minuti poi tiratelo via dall’acqua (che terrete da parte) e tritatelo finemente. In un tegame imbiondite la cipolla nell’olio d’oliva quindi aggiungete le acciughe. Dopo un minuto tirate via la padella dal fuoco e spappolate le acciughe con l’aiuto di una forchetta. Rimettete la padella sul fuoco e aggiungete metà delle sarde che avrete provveduto a pulire in precedenza; dopo 1 minuto riducete le sarde in poltiglia; aggiungete ora i finocchietti tritati, l’uvetta, i pinoli, e la bustina di zafferano che avrete sciolto in due cucchiai dell’acqua di cottura dei finocchietti; regolate di sale e pepe spegnete il fuoco e tenete al caldo. Friggete le sarde rimaste. Aggiungendo acqua e sale rimettete a bollire l’acqua dei finocchietti e fateci cuocere i maccheroncini, scolateli al dente e conditeli con metà della salsa preparata. Prendete una pirofila, ungetela e poi stendete uno strato di sarde, uno di pasta, un po’ di salsa e così via. Mettete in forno a 200 gradi per una ventina di minuti. Servite calda o fredda a piacere poiché è buonissima comunque e Buon Appetito!

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