Il giorno di Benedetto XVI

Domenica 19 luglio 2009: rimarrà nella storia e nei cuori di Romano Canavese

Il vice Sindaco Accattino: “Tutto è già rientrato nella normalità e la piazza appare un po’ più triste”

ROMANO – 10mila persone ad accogliere il Papa, Benedetto XVI, a Romano Canavese; una stima che, a conti fatti, appare un po’ ottimistica. «È l’unico dato che non è eccezionale, ma che giudichiamo buono – dice il vice Sindaco di Romano Canavese Andrea Accattino – Fuori dalle piazze Ruggia e Sarti sono state stimate 4-5mila persone: ne aspettavamo circa 8-9mila. Ma è stata una bella festa.»
Numeri comunque importanti. Sono stati almeno 500 gli uomini che hanno vigilato sulla sua sicurezza e hanno lavorato a margine della visita del Pontefice.
Un piccolo esercito di forze dell’ordine composto da Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Municipale (oltre a Romano, Piverone, Scarmagno Montalenghe e Mercenasco e 25 vigili da Torino), Protezione Civile, Volontari del Soccorso. Senza contare la sicurezza del Vaticano. Ed ancora i tecnici che hanno assicurato lo svolgimento dell’Angelus garantendo le strutture per l’accoglienza ed i collegamenti multimediali.
Infine chi da alcune settimane è stato in prima fila nell’organizzazione: la Diocesi di Ivrea ed il Comune di Romano Canavese.
Quest’ultimo è stato messo a dura prova, perché il risultato che è uscito dalle votazioni del 6 e 7 giugno ha rinnovato completamente l’Amministrazione che in men che non si dica si è trovata a dovere gestire un avvenimento tanto veloce nella sua durata, appena una mattinata, quanto difficile, perché concentrato e variegato.Tutto è filato liscio. Certo qualche intoppo qua e là ci sarà pure stato, ma la prova d’urto alla quale è stata sottoposta la cittadina di Romano, appena 3mila abitanti, è stata superata in maniera positiva. Non che ci fossero dei segnali negativi. Ma gli spazi stretti in cui si svolta l’intera mattinata qualche problema potevano crearlo: Piazza Ruggia, il cuore dell’Angelus, piazza Sarti dove si trova Casa Bertone, Piazza Bachelet dove un maxischermo ha ospitato coloro che non hanno trovato spazio nelle altre due piazze; e poi il problema parcheggi, la viabilità, l’assistenza sanitaria; senza contare l’elemento più importante: la sicurezza.
2mila i pass distribuiti per la piazza principale, 400 quelli di piazza Sarti e alcune centinaia per l’ingresso all’interno della chiesa, destinati soprattutto ad anziani, malati e mamme con bimbi molto piccoli.
La Diocesi di Ivrea ha fatto la sua parte, gestendo gli accrediti di concerto con le forze dell’ordine ed il Comune. Ma soprattutto “gestendo” la piazza prima e durante la celebrazione della Santa Messa e della recita dell’Angelus Papale.
I segni della Diocesi in piazza Ruggia erano evidenti: non solamente per la presenza dei parroci di tutti i comuni, ma anche per quella presenza laica che anima i centri canavesani: è il caso della cantoria che ha proposto un insieme di circa 150 elementi provenienti dai vari gruppi della Diocesi. Oppure dei bimbi dell’oratorio e del centro estivo di Romano e dei giovani della Pastorale giovanile, evidenti con le loro magliette arancioni.
Ma i colori della piazza, delle piazze e delle vie di Romano erano il bianco ed il giallo che contrassegnano il Vaticano.
Bianco e giallo dai balconi, sugli striscioni affissi in paese: “Benvenuto Santo Padre. Tutta la Diocesi è in festa”, ma anche “Grazie don Tarcisio” a pochi passi dalla casa natale di Bertone, in piazza Sarti.
Dunque Romano ha retto la prova: sia nell’allestimento realizzato, sia nel veloce lavoro di ritorno alla normalità. Già nel pomeriggio di domenica, intorno alle 18 non erano più moltissimi i segni del passaggio del Papa. In piazza Ruggia le sedie erano già smontate e pronte per essere caricate, così come le transenne, in gran parte già tornate a destinazione.
Piuttosto c’è ora un po’ di nostalgia per quella piazza Ruggia che domenica mattina appariva bella come non mai. «Oggi la piazza appare un po’ più triste» dice il vice Sindaco Accattino. Ma quello che rimane di domenica è la soddisfazione di una visita eccezionale. È contento il Sindaco Oscarino Ferrero, il primo che, insieme al Parroco, ha incontrato il Papa al suo arrivo in piazza. E lo incontrerà nuovamente per consegnargli la cittadinanza onoraria conferita nel corso del Consiglio Comunale straordinario di martedì scorso: «La cittadinanza onoraria prevede un protocollo particolare. È stato così concordato che la cerimonia si terrà al rientro del Papa dalle ferie per evitare di fare le cose affrettate. Andremo a trovarlo a Roma e sarà quella l’occasione per consegnare la pergamena.»
Romano continuerà a ricordare la domenica 19 luglio, il giorno dell’incontro con il Papa.

Mario Damasio

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