San Solutore? “Non lo conoscevo”

ROMANO –  Nelle parole del Vescovo di Ivrea, Monsignor Arrigo Miglio, anche il ricordo dei Martiri. “La nostra Regione ha ricevuto la parola del Vangelo fin dai primi secoli dell’era cristiana. Agli inizi del quarto secolo è stata fecondata dal sangue dei martiri, alcuni dei quali locali. La loro memoria e le sante reliquie sono custodite nella Cattedrale di Ivrea e numerose chiese sono dedicate a loro, come questa parrocchiale dedicata all’apostolo Pietro ed al martire San Solutore. Siamo, dunque, eredi responsabili di una lunga tradizione cristiana che ha segnato profondamente la vita spirituale, culturale, sociale del Canavese lasciandoci numerosi valori di riferimento ancora ben radicati nella vita personale e sociale.” Ed è stato un simpatico e cordiale Papa Ratzinger, a far sorridere l’intera platea, con la sua ammissione: “La vostra terra fu tagliata dal sangue dei martiri tra i quali San Solutore e devo confessare che fino ad oggi non conoscevo il suo nome, ma sono sempre grato di conoscere nuovi Santi che con San Pietro, apostolo titolare, danno il nome alla vostra Chiesa.”
Solutore fu un soldato della legione Tebana che, unitamente ai Santi Ottavio e Avventore, sotto l’imperatore Massimiano, si ribellarono determinati nel dichiararsi cristiani nonostante la persecuzione instaurata dallo stesso imperatore. Ottavio e Avventore sarebbero stati uccisi nei pressi della Dora Riparia, mentre Solutore sarebbe riuscito a fuggire verso il Canavese, ma infine scoperto in una cava di sabbia sulle rive della Dora Baltea, nei pressi di Caravino dove venne decapitato. In Canavese il culto locale è celebrato nella medesima data a Baio Dora, Borgofranco, Caravino, Romano Canavese, Strambino e ad Issogne in Valle d’Aosta.

k.o.

Permalink link a questo articolo: https://www.damasio.it/5-anni-di-gazzetta/san-solutore-non-lo-conoscevo/6759