L’area attrezzata Aib di Prascorsano dedicata a don Ernesto Pacchiotti

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“Il ricordo di don Ernesto ognuno lo porta dentro di sè. Con l’intitolazione di quest’area abbiamo voluto ricordare chi da parte sua si è sempre ricordato di noi.” Le parole di Massimo Berta, comandante Area di base 32 Aib, hanno voluto riassumere il sentimento di un intero paese verso un parroco che ha saputo farsi amare, punto di riferimento per 46 anni. Tanti i volontari presenti ad un momento di festa che domenica mattina ha visto inaugurare la nuova area attrezzata per l’atterraggio dell’elisoccorso, interamente costruita con le proprie forze. Presente anche un mezzo antincendiboschivi di Cumiana, paese natale di don Ernesto Pacchiotti. “E’ possibile realizzare queste opere – ha sottolineato Berta – perché nessuno si è tirato indietro” ed un grazie è andato a chi, anche solo per un’ora ha offerto il proprio contributo. Un sincero ringraziamento anche a chi ha reso possibile la realizzazione della piattaforma d’atterraggio mettendo a disposizione il terreno in comodato d’uso gratuito, poi ancora il ricordo del giovane Pietro Perona ucciso nel 1944 da squadre fasciste che lo credevano partigiano, ma lui, ha sottolineato il Sindaco Carlo Rolando Perino, “in realtà era solo un ragazzo spaventato” a cui era stata dedicata una croce, rimessa a nuovo grazie al lavoro dei volontari anche attraverso la bonifica del terreno su cui giaceva, ridotto ormai ad una palude.
Don Ernesto è stato parroco del paese per quasi 50 anni. “Una vita passata con lui – ha continuato il Sindaco con commozione – Ci ha lasciato molte eredità non quantificabili: i suoi insegnamenti, il suo esempio, le tante iniziative che hanno cambiato il volto a questo paese; ma oltre a ciò era un uomo buono e generoso, una persona intelligente che aveva capito da subito il valore, l’importanza ed il contributo che il volontariato stava dando e avrebbe dato in futuro per la nostra piccola comunità. La vostra voglia di fare credo possa arrivare dal suo insegnamento. Lo dimostra quest’opera che nasce come area antincendi boschivi , ma che serve per moltissime altre cose come ad esempio l’atterraggio del 118. In questo momento di crisi, in cui molti ospedali chiudono, altri dismettono interi reparti, la nostra speranza è che almeno il servizio elisoccorso del 118 non venga tagliato, in modo da poter raggiungere, in pochi minuti gli ospedali di eccellenza di Torino, anche dai paesi delle terre alte.”
Presenti all’inaugurazione accanto al primo cittadino, i Sindaci di Cuorgnè Beppe Pezzetto, di Levone Maurizio Giacoletto, l’Ispettore regionale Aib Piemonte Giuseppe Capra, l’Assessore Provinciale Marco Balagna, accanto ad amministratori, cittadini ed all’instancabile banda cittadina. “Fare, lavorare in silenzio, aiutare chi ha bisogno. Questi sono i valori che ci accomunano, questo è il nostro stile di vita – ha commentato l’Ispettore Capra – Un modello da promuovere e da tramandare alle attuali e future generazioni. Con troppa indifferenza ci si è dimenticati che i volontari prestano senza alcun compenso il proprio impegno affrontando spese dirette che neppure vengono rimborsate, che portano oltre alle specifiche competenze, il loro impregno in termini di tempo, fatica e disagio personale e familiare unicamente mossi dalla solidarietà verso le persone ed il territorio, cioè la difesa civile del nostro paese. Siate orgogliosi di essere volontari, di far parte di una Associazione che ha saputo farsi valere a livello nazionale grazie ai vostri interventi.”
Un esempio da seguire anche per l’Assessore provinciale Balagna, che nella sua esperienza da Sindaco di un piccolo paese montano, Pont Canavese, ha ricordato le tante calamità che hanno visto amministrazione e volontariato lavorare insieme. Un grazie dunque agli Aib di Prascorsano come agli altri gruppi presenti nelle alluvioni, nevicate, incendi. “Come amministratore so quanto è importante il ruolo del volontariato – ha detto Balagna – ma di quello organizzato, che sa quello che deve fare, con delle strutture, postazioni e mezzi per far fronte a delle avversità. E mi hanno commosso le parole del Sindaco nel ricordare una personalità forte, guida per il territorio e di grande aiuto. Da questi esempi positivi si deve cogliere la volontà di andare avanti, di affrontare le difficoltà del presente, di lavorare insieme per cercare con speranza di mantenere quello spirito forte di Comunità.
Il taglio del nastro è stato affidato ad Emanuela, nipote di don Ernesto.
Karen Orfanelli

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