La Regione Piemonte non riaprirà l’ospedale di Castellamonte

Da ieri lunedì 30 marzo l’ospedale di Verduno, completato con qualche settimana d’anticipo per far fronte all’emergenza Coronavirus, con l’arrivo dei primi venti pazienti nelle 55 camere e nei tre letti di terapia intensiva è ufficialmente operativo, ed accoglierà i pazienti che devono continuare ad sere assistiti in seguito alle patologie causate dal Coronavirus. Oltre a questa nuova apertura sono numerose le segnalazioni e le richieste che giungono dai territori per l’apertura di nuove strutture atte ad ospitare pazienti Covid-19, in particolare per l’ex ospedale di Castellamonte.
“Le nuove postazioni serviranno per aiutare gli ospedali che in questo momento sono al collasso – dichiara l’Assessore Luigi Icardi – A Verduno saranno ricoverati i pazienti che hanno già superato la prima fase acuta affinchè siano curati fino alle dimissioni, inoltre sono presenti anche una sub-intensiva e una intensiva pronti per possibili ricomparse del virus. Con questa apertura ribadiamo il fatto che non abbiamo bisogno solo di soluzioni temporanee per l’emergenza, ma di vederci restituire il diritto alla salute che anni di tagli hanno minato alla base. Sui giornali ho live sponsor - Copialetto di numerosi esponenti politici che ora invocano riaperture di ospedali chiusi come nel caso di Castellamonte: oltre a questo si parla per esempio anche di riaprire a Torino il Valdese e il Maria Adelaide ma il punto non è trovare la struttura da aprire o da riaprire, ma avere il personale qualificato per farla funzionare! Chiedere di utilizzare ex ospedali come Castellamonte mi fa pensare all’enorme sforzo che è già stato compiuto a Verduno che, essendo diviso in tante camere, necessita di molto personale: purtroppo però con centinaia tra infermieri e medici attualmente a casa in malattia o comunque positivi al Covid-19, attualmente ci viene impedito di fare scelte che vorremmo anche fare, ma che non ottimizzerebbero in nessun modo le risorse umane che abbiamo a disposizione”, conclude Icardi.
La Direzione della Sanità Piemontese, in accordo con la Protezione Civile, sta cercando prima di tutto di razionalizzare al meglio gli ospedali attivi per non disperdere le risorse, soprattutto quelle umane – dice il Consigliere Canavesano Regionale Andrea Cane – Per questa ragione sono stati chiusi dei pronto soccorso e dei reparti che possono essere temporaneamente modificati nella loro riorganizzazione. Infine si sta procedendo ad utilizzare nuove strutture scegliendole con criterio funzionale e logistico, come Verduno, ospedale dimenticato dalla precedente Amministrazione regionale e le OGR a Torino, che potranno essere velocemente trasformate in un efficiente presidio sanitario per far fronte al Coronavirus.”

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