Riparte l’attività espositiva del Centro Ceramico La Fornace

CASTELLAMONTE – Dopo la pausa invernale, il Centro Ceramico “La Fornace”, in frazione Spineto di Castellamonte, riapre i battenti con tre eventi già in calendario e che non mancheranno di replicare il successo degli allestimenti che, negli ultimi anni, hanno portato presso la storica ex fabbrica della ceramica migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia, ma anche da diverse nazioni d’Europa, dagli Usa e persino dal Giappone.
Dal 26 aprile al 29 giugno saranno aperte le mostre “Alberto Giacometti e l’arte africana” e
“Triarte 2” dedicata a Gaetano Carboni, Marisa Marconi ed Elio Torrieri.
Alla Fornace anche altre proposte: “Visioni di un mondo che cambia” con le opere di Miro Gianola, Ferruccio Gini e Paolo De Stefani, la presenza di Isabella Corni, le installazioni di Anna Borrattaz e Fiorenza Presbitero ed una selezione di opere del Liceo Artistico Felice Faccio di Castellamonte. In mostra ancora alcune opere di Paolo Spinoglio che avevano caratterizzato la scorsa stagione espositiva.
Da quest’anno “La Fornace” sarà inserita nel circuito “Torino Musei” e godrà di tutte le convenzioni previste così come i tesserati potranno avere, anche qui, le agevolazioni comprese nella carta. Le presenze, in questo modo, verranno trasmesse telematicamente alla banca dati e saranno facilmente documentabili.
Inoltre è nata ufficialmente l’Associazione Museo Centro Ceramico Fornace Pagliero 1814. Un’ulteriore dimostrazione che il sito è vivo, cresce e pensa al suo futuro impegno nel mondo dell’arte.
Le mostre saranno visitabili martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 14 alle 19 e sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.
Per informazioni telefonare ai numeri 0124.582642 e 377.4390604 oppure scrivere a ceramichecielle@libero.it.
Le mostre sono patrocinate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino, dal Comune di Castellamonte e dal Liceo artistico “Felice Faccio” e da Torino Musei.