Safety e security: modificata la Circolare Gabrielli

Safety & security modificata la Circolare GabrielliROMA – Nel corso del pomeriggio di ieri è stata ufficializzata la modifica della cosiddetta “circolare Gabrielli”, già annunciata nel corso di un incontro a Roma promosso dall’europarlamentare Alberto Cirio insieme a una delegazione dell’Anpci, l’Associazione nazionale dei piccoli comuni, e dell’Unpli, l’Unione nazionale delle pro loco.
«La normativa attuale era insostenibile – dice Cirio – perché non permetteva di effettuare valutazioni in merito all’effettiva pericolosità degli eventi, ma prevedeva standard uguali per tutti, per il Corpus Domini così come per un concerto degli U2. È positivo aver eliminato l’obbligatorietà della commissione di vigilanza e aver introdotto un meccanismo di valutazione flessibile degli eventi, che permetta di verificare i rischi effettivi in modo concreto e non teorico. Estremamente positivo, poi, l’aver condensato le diverse normative esistenti in materia di pubblico spettacolo in un unico documento, che fornisce linee guida chiare per l’individuazione di misure di contenimento del rischio, che potranno essere finalmente uno strumento comprensibile e non contraddittorio a disposizione delle associazioni che organizzano gli eventi e dei sindaci che li devono valutare».
Ma le valutazioni sulle modifiche sono comunque diverse.
«Apprezziamo i passi avanti contenuti nel provvedimento sulle manifestazioni pubbliche ma, ad una prima lettura, rileviamo che resta comunque irrisolto il problema di fondo: le norme sono rivolte indistintamente a comuni grandi e piccoli» dice Marco Bussone Presidente Uncem, Unione Comuni Montani, che aggiunge: «Peccato non essere stati coinvolti dal Ministero dell’Interno nel confronto per la stesura del documento. La Direttiva non rimuove la necessità di avere piani di sicurezza, come previsto dal punto 7, con relativi professionisti da pagare e dunque costi in essere, che chiediamo, in sede di legge di bilancio 2019, vengano stralciati dal ‘pareggio di bilancio’ per Comuni e aggregazioni sovracomunali».
Critiche anche da Anci, l’Associazione del Comuni, per bocca del Presidente Regionale Alberto Avetta e Nazionale Antonio Decaro: «Le decisioni scomode, alla fine, devono essere assunte sempre dai sindaci, anche su temi di competenza squisitamente statale come la sicurezza: in base alla direttiva – ha precisato Decaro – noi sindaci dobbiamo valutare le misure di sicurezza necessarie e autorizzare la manifestazione, sempre noi dobbiamo verificare la complessità e la delicatezza di alcuni eventi per eventualmente rimettere la questione al comitato per l’ordine pubblico».

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