Botta e risposta Chiamparino-5 Stelle sulle manifestazioni “Porti aperti”

Botta e risposta Chiamparino-5 Stelle sulle manifestazioni Porti apertiTORINO In merito alla manifestazione “Porti aperti”, il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha rilasciato questa dichiarazione:
“La strada intrapresa dal Governo Salvini (e lo definisco così non a caso) é solo un modo per spostare quello che viene considerato un fastidioso problema anziché un’emergenza umanitaria. Non si può pensare di gestire così un fenomeno di dimensioni epocali semplicemente credendo di vincere un braccio di ferro per spostare il problema da Pozzallo a Valencia. Anche perché questo può funzionare la prima volta, ma non la seconda. É una strada sbagliata, sia perché così facendo si gioca una cinica partita sulla pelle di chi arriva nei nostri porti spinto dalla povertà e dalla disperazione, sia perché non si creano le basi per costruire politiche di lungo termine a livello europeo. Perché si considerano i migranti solo come un fastidioso problema, e si cerca di spostarlo coinvolgendo altri. Viceversa, credo che l’Europa debba non solo essere accogliente, ma investire sulle migrazioni, organizzando corridoi umanitari, contrastando i trafficanti di persone e gli scafisti, e organizzando l’accoglienza e l’inserimento in tutti i paesi europei attraverso corridoi umanitari gestiti dall’unione europea. Da questo punto di vista lo slogan ‘Porti aperti’ é comprensibile nella sua immediata opposizione al linguaggio di chiusura degli slogan salviniani, ma non é sufficiente a sfidare il Governo Salvini e la maggioranza che lo sostiene su una politica di lungo periodo che veda nelle migrazioni non solo un problema ma una risorsa”.

Non so è fatta attendere la replica di Davide Bono e Giorgio Bertola, Consiglieri regionali M5S Piemonte
“Chiamparino prima di impartire lezioncine di democrazia si occupi di ospedali, di liste d’attesa e delle frane che stanno devastando il Piemonte. Sulla vicenda Aquarius vorrebbe insegnare la democrazia, ma le sue parole suonano come surreali. Soprattutto se pronunciate da un politico di professione dal lontano 1975 e appartenente proprio a quello schieramento che non ha risolto nulla sul fronte della corretta gestione dei flussi migratori e dei rapporti europei. A Torino come a Roma e nel resto del Paese. Chiamparino, probabilmente in vista delle prossime elezioni regionali, dove ha deciso di ripresentarsi alla tenera età di 71 anni, rispolvera il classico pietismo della sinistra radical chic.
Ora il Governo sta finalmente difendendo l’interesse nazionale e facendo sentire la voce dell’Italia in Europa, obiettivi clamorosamente falliti dai colleghi di partito di Chiamparino. Se ne faccia una ragione prima di partecipare a manifestazioni in cui si utilizza impropriamente il termine “fascismo”.

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