Carabinieri 112: un telefono amico

Carabinieri 112 un telefono amicoTORINO – C’è chi vede dalla finestra un ladro che cerca di portar via un’autoradio, chi assiste a una rissa, chi è vittima di una rapina, chi vede uno spacciatore vicino a una scuola: durante quest’anno sono state 179mila le telefonate arrivate al 112. Oltre novemila interventi di pattuglie dei carabinieri partite immediatamente per una rapina, una rissa, un incidente in corso. Il 112 è l’interfaccia tra la gente e l’Arma per ragioni che non sempre hanno a che fare con la sicurezza pubblica. Molte persone chiamano per segnalare persone sospette nel condominio e spesso le segnalazioni si sono dimostrate utili per prevenire furti o truffe. Tra coloro che contattano la centrale operativa dei carabinieri ci sono anche molte persone che hanno bisogno di un aiuto o di un consiglio che esula dalle competenze dell’Arma e che trasforma gli operatori in una sorta di “telefono amico“. Molte donne, poi, alzano il telefono per raccontare che il marito le picchia e che i soprusi
durano da anni. In quei casi non solo i carabinieri ascoltano le vittime dei soprusi, ma fanno anche in modo che una gazzella arrivi il più in fretta possibile.
Ma è accaduto anche che i carabinieri riuscissero a far ripristinare la corrente elettrica a una novantenne che si era dimenticata di pagare la bolletta o che abbiano inviato un’ambulanza a soccorrere un anziano caduto in casa, dopo che i vicini avevano sentito le grida di aiuto.
La collaborazione dei cittadini è fondamentale. Segnalare al 112 ogni situazione sospetta è il miglior contributo possibile per rafforzare la sicurezza.

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