Fisco: imprenditore di Ciriè trasforma gli uffici di una dimora strorica in abitazione

TORINO – Sulla carta i locali erano gli uffici di una società che operava nel settore della compravendita e della locazione di immobili ma di fatto lo stabile ospitava una sontuosa abitazione: sauna, bagno turco, doccia emozionale e impianto di home theatre non erano, però, benefit destinati ai dipendenti.
Dalle indagini della Guardia di Finanza di Torino, infatti, è emerso come la casa, completamente domotica, era adibita ad abitazione di lusso ed utilizzata da un facoltoso imprenditore di Ciriè e dalla sua compagna.
I Finanzieri nel corso delle investigazioni, esaminando la documentazione, hanno notato che la maggior parte delle spese della società riguardavano un immobile sul quale risultava acceso un contratto di leasing.
Ogni spesa sostenuta dal cinquantenne imprenditore per la gestione dello sfarzoso immobile, era meticolosamente riportata nei libri contabili: dai canoni di leasing alle bollette della luce. Perfino gli importi dell’Imu, seppure, come poi scoperto dagli inquirenti, non effettivamente corrisposti al Comune, venivano portati in deduzione come costi della società.
I vantaggi fiscali: anziché acquistare l’immobile come privato e pagare le tasse sull’acquisto e sul mutuo, il soggetto ha simulato l’utilizzo ai fini aziendali, accendendo un leasing i cui costi sono serviti a pagare molte meno tasse.
I Finanzieri della Tenenza di Lanzo, che nel corso delle indagini hanno anche accertato come l’imprenditore non abbia versato al Comune Imu per oltre 30.000 euro, hanno quantificato un’evasione fiscale che sfiora i 900.000 euro.

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