‘Ndrangheta: colmare il vuoto di potere dopo l’operazione Minotauro

'Ndrangheta maxi operazione in Calabria, Lombardia e Piemonte, 11 arresti 1TORINOGUARDA IL VIDEO Nelle prime ore di ieri, nelle province di Torino, Varese, Reggio Calabria, Cosenza e Vercelli, i militari della Compagnia di Chivasso, in collaborazione con i reparti competenti per territorio, hanno dato esecuzione a 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip di Torino, nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, tentato omicidio, usura, estorsione, rapina, danneggiamento, incendio, detenzione illegale di armi e munizioni.
Sequestrati beni immobili, società e attività commerciali, polizze vita, conti correnti, autovetture di grossa cilindrata, cassette di sicurezza, gioielli e orologi di lusso, e contanti.

untitled 1La custodia cautelare in carcere è stata disposta per i seguenti soggetti :
GIOFFRE’ Domenico, nato a Taurianova (RC) il 10.05.1986;
GIOFFRE’ Francesco, nato a Taurianova (RC) il 02.11.1982;
GUERRA Antonio, nato a Torino il 29.11.1978;
ILACQUA Domenico, nato a Seminara (RC) il 9.09.1957;
ILACQUA Francesco, nato a Chivasso (TO) il 11.08.1978;
ILACQUA Luciano, nato a Chivasso (TO) il 27.09.1987;
MIRAI Giovanni, nato a Torino il 27.09.1976;
VOLPE Carmine, nato a Giffoni sei Casali (SA) il 18.09.1963;
GROSSO Francesco, nato a Chivasso il 19.11.1977
CALO’ Salvatore, nato a Chivasso il 22.08.1969
e gli arresti domiciliari, in considerazione delle condizioni di salute, nei confronti di Valentino Amantea.
untitledQuest’ultimo è accusato, come Carmine Volpe, di avere detenuto e portato un’arma in luogo pubblico, mentre a carico di Domenico e Francesco Gioffrè, Antonio Guerra, Giovanni Mirai, Luciano Ilacqua, Domenico e Francesco Ilacqua il Gip ha ritenuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di associazione mafiosa, nonché, di concorso, a vario titolo, nei delitti di tentato omicidio, lesioni aggravate, estorsioni aggravate anche dal metodo mafioso, detenzione e porto abusivo di armi.
Si tratta, più specificamente, di molteplici fatti di reato accaduti nel territorio di Chivasso, Settimo Torinese, Leini e zone limitrofe dal 2012 ad oggi, a seguito di quattro tentati omicidi dal 18 giugno al 2 agosto 2012 nei confronti di quattro soggetti con precedenti: il tutto per affermare la propria presenza sul territorio in un momento di vuoto di potere tra famiglie dopo l’operazione Minotauro.
'Ndrangheta colmare il vuoto di potere dopo l'operazione MinotauroI tentati omicidi hanno riguardato Giovanni Ponente, già coinvolto nel processo “Minotauro” per violazione della normativa sugli stupefacenti, Salvatore Di Maio, poi arrestato nell’ottobre di quell’anno per detenzione di armi nell’operazione “Colpo di coda”, Valentino Amantea e Carmine Volpe, questi ultimi destinatari del medesimo provvedimento cautelare in ragione dei gravi indizi emersi nel corso della indagine in ordine alla detenzione al porto abusivo di armi comuni da sparo. In particolare Valentino Amantea,  a seguito dei colpi d’arma da fuoco, veniva costretto su una sedia a rotelle.
Le indagini sono state condotte senza alcuna sostanziale collaborazione delle persone aggredite che si sono mostrate da subito reticenti. Ma con l’ausilio delle comparazioni balistiche è emersa una serie di connessioni con altri reati nei quali erano state utilizzate armi da fuoco per esplodere a scopo intimidatorio colpi di pistola contro negozi di Chivasso, Settimo e Leinì.
'Ndrangheta colmare il vuoto di potere dopo l'operazione Minotauro 1Le attività di intercettazione ed il coordinamento investigativo che ha posto in collegamento numerosi fatti succedutisi nel tempo, ha permesso anche di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati Guerra, Gioffrè e Ilacqua non solo in ordine alla partecipazione ai fatti di sangue citati, ma in ordine ad alcune vicende di carattere estorsivo a danno di commercianti del territorio.
Alcuni dei soggetti destinatari del medesimo sono stati indagati  per lesioni e tentato omicidio dalla Procura presso il Tribunale di Ivrea per fatti occorsi nell’autunno del 2016: due di loro in particolare, Antonio Guerra e Francesco Gioffrè, hanno ricevuto il nuovo provvedimento restrittivo in carcere.
Nel corso delle indagini, infine, sono inoltre emersi gravi indizi a carico di Francesco Grosso, Salvatore Calò e Francesco Ilacqua, in relazione alla commissione in Torino di rapine ai danni di spacciatori.

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