Negli ospedali la gestione della Fase 2 rischia di replicare le criticità della fase di emergenza

Negli ospedali la gestione della Fase 2 rischia di replicare le criticità della fase di emergenzaLa bozza delle indicazioni per la gestione della Fase 2 da parte dell’Unità di crisi prevede la regolamentazione degli accessi e delle dimissioni nelle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali.
Secondo questo documento le aziende sanitarie dovranno predisporre, dove possibile, percorsi e settori differenziati di accoglienza e di degenza per pazienti Covid, per paziente sospetti (aree grigie) e pazienti no covid nell’ambito dei singoli presidi.
Secondo il Nursind, il sindacato delle profesioni infermieristiche, «è forte la preoccupazione che di fronte ad indicazioni generiche che lasciano poi alle aziende l’organizzazione di attenersi alle stesse, possa replicarsi il modello di gestione della prima fase. Già l’utilizzo del condizionale e la dicitura “dove possibile ” non è rassicurante.»
I percorsi e i settori differenziati, compreso quelli per sospetti covid, dovranno essere predisposti , ove possibile nei DEA/PS, nelle OBI, nei reparti di degenza, nei reparti di degenza, nelle sale operatorie, nei servizi diagnostici e negli ambulatori.
live sponsor - Copial Nursind si chiede: «Come si stanno organizzando le aziende? Dove non è possibile attuare tale indicazione quel è la soluzione? Domande che restano senza risposte nonostante sia iniziata una fase successiva.»
Il documento dice inoltre che in caso di impossibilità si provvede ad isolamento di coorte, cioè collocare, nella stessa stanza, pazienti con la stessa infezione: in caso di esaurimento dei posti, i sospetti potranno essere collocati in altri settori no covid in base alla probabilità stimata di infezione.
«Non è difficile immaginare quali saranno le più svariate soluzioni che i vari presidi tenteranno di adottare interpretando indicazioni che sembrano essere più di una fase emergenziale, atti a tamponare, invece che di una fase di riorganizzativa e di stabilità gestionale del contagio. Se questa è la premessa per la gestione della seconda fase da parte dell’unità di crisi ci troveremo nuovamente a fronteggiare le più svariate criticità di ogni singola azienda con la speranza che il virus abbia perso la sua forza.»

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