Sequestrati articoli pericolosi a Bussoleno e Santena

Sequestrati articoli pericolosi a Bussoleno e SantenaTORINO – La Guardia di Finanza di Torino ha intensificato, nelle giornate intorno alla festività di Ferragosto, il controllo del territorio in tutta la Val di Susa con particolare attenzione alle principali arterie stradali e ferroviarie.
A Bussoleno, Comune della bassa valle, i Finanzieri della Compagnia di Susa hanno sequestrato, in un emporio gestito da un imprenditore quarantenne di origine cinese, oltre 4.000 prodotti tra articoli di cancelleria, accessori per l’abbigliamento, materiali di ferramenta e utensileria varia.
Nel corso dell’intervento, i Finanzieri segusini hanno accertato che i prodotti in vendita erano sprovvisti delle più basilari informazioni utili alla tutela del consumatore, quali la provenienza, le modalità di utilizzo, le indicazioni in lingua italiana del prodotto nonché l’eventuale presenza di materiali o sostanze pericolose.
Il punto vendita controllato commercializza articoli di varia natura, tra cui prodotti per la cura della casa e della persona, accessori di bigiotteria e materiali di ferramenta.
Nei giorni scorsi un analogo intervento era stato effettuato a Santena, dove erano stati sequestrati in un emporio articoli di bigiotteria, tabaccheria, per la cura della persona e occhiali da vista.
I Finanzieri del Gruppo Orbassano, che hanno condotto l’intervento, hanno accertato come i prodotti in vendita erano sprovvisti delle informazioni quali la provenienza, le modalità di utilizzo, le indicazioni in lingua italiana del prodotto nonché l’eventuale presenza di materiali o sostanze pericolose.
Numerosissimi anche gli articoli sportivi sequestrati in quanto riportavano i loghi, palesemente contraffatti, di note squadre calcistiche.
Il punto vendita controllato è gestito da un imprenditore di nazionalità cinese.
Al termine dell’intervento, il quarantenne imprenditore è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria torinese per contraffazione e frode in commercio nonché sanzionato per le ulteriori violazioni amministrative al “Codice del Consumo”.

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