Tav, il dibattito sulla possibile consultazione popolare

TORINO – “C’è una deadline che è l’11 marzo, quando il cda di Telt dovrà decidere sui bandi di gara. Se per quella data il governo non invierà una lettera per sbloccarli, chiedo che il Consiglio regionale individui un modo per dare la parola ai piemontesi – magari in concomitanza con le elezioni regionali – per chiedere cosa pensino non della Tav, sulla quale si sono già espressi favorevolmente, ma sul fatto che il governo Conte, Di Maio, Salvini intende bloccare l’opera”. Così il Presidente della Giunta regionale, Sergio Chiamparino, è intervenuto in Aula questa mattina per chiedere di verificare la fattibilità di una consultazione popolare sulla Torino-Lione.
“Non so quanti posti di lavoro si perderebbero se non si facesse la Torino-Lione, quello che so con certezza, è che se si bloccano i cantieri mille persone che oggi vi stanno lavorando, andranno in cassa integrazione”, ha concluso.
Ferma l’opposizione del Movimento 5 Stelle per voce dei consiglieri Giorgio Bertola, Davide Bono, Mauro Campo, Francesca Frediani e Federico Valetti: “Siamo qui di nuovo a parlare di Tav, ma ai piemontesi in questo momento serve che il bilancio regionale venga approvato. A Chiamparino non interessano i problemi dei piemontesi, ma solo la Torino-Lione e vuole far perdere tempo e denaro per una cosa che non si può fare. Il Piemonte è stato messo in ginocchio dalla vicenda firme false, dal grattacielo mai finito, dallo scandalo Finpiemonte. Questa opera deve essere fermata, non accettiamo nessuna ipotesi che preveda la realizzazione del tunnel di base”.
Andrea Fluttero, Angelo Luca Bona e Andrea Tronzano (Fi) hanno spiegato che “siamo da sempre favorevoli ai referendum. Rispetto però alla proposta di consultazione popolare del Presidente Chiamparino sulla TAV da effettuarsi in contemporanea con le elezioni del 26 maggio, siamo perplessi sulla sua reale utilità. È di tutta evidenza che il ricorso alla consultazione popolare rischi di essere letto come strumentale alla prossima campagna elettorale, indebolendo un argomento invece strategico come quello della Tav. Se il M5s, da sempre contrario, vincerà le elezioni regionali i piemontesi dimostreranno di essere contrari all’opera””.
Di “boutade di stampo elettorale” ha parlato il gruppo Fratelli d’Italia con Roberto Ravello e Giuseppe Policaro. “Siamo stati i primi a proporre una consultazione popolare. Il centrodestra è da sempre favorevole allo sviluppo sostenibile, al lavoro, alla tutela dell’ambiente, contro le ideologie del partito del no a prescindere. Dobbiamo essere credibili, come ha anche detto il ministro Tria, e i contratti e gli accordi vanno rispettati. Non vediamo la stessa coerenza nelle forze che sostengono Chiamparino, ancora oggi ci sono esponenti ambigui sul tema grandi opere”.
In difesa dell’opera e della proposta di Chiamparino il gruppo Pd con Domenico Ravetti, Andrea Appiano, Nadia Conticelli e Antonio Ferrentino: “L’atteggiamento del M5s non è nuovo, da tempo sappiamo cosa pensano sul Tav, all’opposto di cosa pensiamo noi e cosa pensa la Lega. Quando diciamo che vogliamo tutelare interessi del Piemonte, nella riflessione c’è sicuramente la preoccupazione per il futuro della regione. Fa sorridere pensare che in Valsusa ci siano tunnel di serie A e di serie B mentre in tutte le Alpi si scavano sei gallerie di identiche dimensioni. Dateci una piattaforma informatica, dei gazebo, dei fogli e delle biro e mettiamo i piemontesi in condizioni di pronunciarsi sul proprio futuro, smascherando cinismo e ipocrisia”.
“La memoria digitale ci ricorda che il Pd non è sempre stato così favorevole all’opera, a cominciare dal sindaco di Susa e da molti amministratori valsusini – ha spiegato Gianluca Vignale (Mns) – riteniamo indispensabile la realizzazione della Tav, ma non è l’unica risoluzione dei problemi del Piemonte e per il Pd diventa uno strumento di propaganda politica per coprire quello che non ha fatto in questi cinque anni”.
Per Benito Sinatora (Lega) “siamo da sempre d’accordo sul referendum, si dia la parola ai cittadini. Salvini è per realizzare l’opera contenendo i costi. Ma il Pd guardi alle sue contraddizioni, ci sono importanti sindaci No Tav tra le sue fila, e si parli anche del fallimento del grattacielo”.

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