Vignale: “Il caso Borgo d’Ale non ha insegnato niente!”

Vignale Il caso Borgo d’Ale non ha insegnato nienteTORINO – “Oggi la giunta regionale ha scritto una nuova triste pagina per le strutture sociosanitarie regionali, sprangando le porte a associazioni di familiari ed impedendo la revoca dell’autorizzazione per le strutture dove vengono riscontrate gravi violazioni relative ai requisiti tecnico-strutturali o alla qualità dei servizi. Purtroppo oggi, la giunta di centro sinistra ci ha dimostrato che il terribile caso di Borgo d’Ale non ha insegnato nulla.”
Lo ha dichiarato in aula il consigliere regionale di Forza Italia, Gian Luca Vignale, durante il voto degli emendamenti dell’articolo 2 della nuova legge di semplificazione, il ddl 210.
Va ricordato come in una struttura di Borgo d’Ale, nel mese di marzo, venne accertato che gli anziani ospiti e i malati psichici venivano presi a schiaffi e calci, strattonati peri capelli, picchiati con manici di scopa e chiavi subendo umiliazioni di ogni genere. Alcuni pazienti venivano anche legati o costretti a giacere per terra mentre venivano calpestati.
“Avevamo presentato – spiega Vignale – alcune proposte migliorative al testo della giunta che avrebbero permesso alle associazioni dei famigliari e dei pazienti di poter entrare nelle strutture ed introdotto la revoca immediata delle autorizzazioni per le strutture che violano in modo grave le norme regionali, come è successo a Borgo d’Ale. Avevamo inoltre proposto di inasprire le sanzioni in caso di irregolarità inferiori. Purtroppo una maggioranza cieca e sorda ha bocciato le nostre richieste”.
“Quel che più delude e rammarica – prosegue Vignale – è che sono state affrontate tematiche delicate quanto importanti, come il controllo e le violazioni nella strutture socio-sanitarie, come se si stesse discutendo di infrazioni urbanistiche o del codice della strada.”

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