Impianto di pirogassificazione a biomassa di Palazzo: lettera di Legambiente all’Amministrazione Comunale

PALAZZO – La Provincia di Torino ha autorizzato la costruzione di un pirogassificatore di biomasse legnose per la produzione di energia elettrica nel Comune di Palazzo Canavese. Sul progetto il Circolo Legambiente Dora Baltea ha espresso alcune valutazioni.

“Prima ancora di esprimere una valutazione di merito, ribadiamo ancora una volta la necessità che le amministrazioni informino la cittadinanza su temi sensibili quali quello in oggetto, prima che le decisioni vengano prese. La vicenda di Borgofranco di Ivrea, pur con tutte le differenze, testimonia come sia importante coinvolgere i cittadini. Così come ribadiamo con forza l’esigenza che le amministrazioni del territorio agiscano in modo coordinato su una questione delicata e complessa quale quella degli impianti per la produzione di energia elettrica.
Infatti la prima questione che l’impianto autorizzato a Palazzo solleva, così come quelli che si sono presentati in questi anni a Pavone, Collaretto, Samone, è la seguente: da dove proverrà la biomassa legnosa che dovrebbe alimentare il pirogassificatore? Non ci pare che il nostro territorio abbia una disponibilità, né filiere di lavorazione del legno in grado di alimentare impianti così grandi. Nel caso di Palazzo si ipotizza la necessità di 7.000 tonnellate/anno di massa legnosa.
In secondo luogo l’impianto verrebbe realizzato sui terreni agricoli di un’impresa agricola con una produzione di energia elettrica, 700 kwh e una produzione di energia termica molto al di sopra delle necessità dell’azienda agricola. L’energia prodotta verrebbe venduta in sovrapprezzo grazie agli incentivi pubblici, mentre il calore non potrebbe essere utilizzato. È evidente la natura puramente speculativa dell’impianto che è economicamente remunerativo grazie ai soldi pubblici; stiamo parlando di diverse centinaia di migliaia di euro per ogni anno per quindici anni.
In terzo luogo le emissioni dell’impianto, che seppure rispettose dei limiti di legge, si andrebbero ad aggiungere a quelle esistenti in un territorio che, come abbiamo già denunciato nel caso dell’impianto di Borgofranco, dovrebbe puntare alla riduzione delle fonti emissive.
Inoltre ci preoccupa, oltre alla questione delle emissioni in atmosfera, la gestione degli scarti del pirogassificatore (ceneri, polveri, metalli, sostanze liquide) viso che l’impianto viene realizzato in un contesto rurale e non industriale.
È necessario pertanto che l’amministrazione di Palazzo organizzi al più presto un incontro pubblico in cui sia data ampia informazione sul progetto in modo che si possa aprire una discussione sugli aspetti critici che abbiamo sollevato.“
Nevio Perna
Circolo Dora Baltea di Legambiente

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