Un Convivio del XIV secolo

PAVONE – A colpire come sempre il tavolo d’onore attorno al quale siedono i personaggi storici delle Ferie Medievali. Innanzi ad esso il forziere dal quale durante la serata è stato estratto il nuovo gonfalone, dai colori rosso scuro e bianco, che contraddistinguono l’Associazione Culturale “Ij Ruset”. Gonfalone, che raggiunta la piazza del Comune al suono di chiarine e tamburi, è stato innalzato, decretando così l’apertura ufficiale della storica rievocazione. Un appuntamento, quello del Convivio, ormai consolidato nel tempo quale momento di attrazione per i tanti commensali che seduti al desco, attendono di assaporare antichi sapori. «Unire ingredienti dolci e salati – ha commentato Daniele Lucca, araldo della manifestazione, quando ormai luci e lanterne creavano l’atmosfera adatta – è tipico delle ricette medievali. Profumi e sapori per noi inusuali, dai particolari accostamenti, dove le spezie svolgono un ruolo importante. I contadini mangiavano una zuppa a metà mattina, pane, formaggio e castagne bollite durante il giorno, mentre la sera di nuovo cibi poveri, e per fare il pane, mescolavano farine di vari cereali, frumento, orzo, fave, lenticchie, miglio. Anche per i ricchi il pane restava alimento principale, ma lo volevano bianco di frumento.» Ecco dunque, che ancor prima di sedersi questo pregiato alimento era già presente in tavola, e con esso brocche colme di buon vino rosso, in attesa di dare il via alla festa, caratterizzata da un menù inusuale, gustoso e saporito, dall’antipasto al dolce, il tutto innaffiato da Vinum Rubizzo Canapiciano et Bianco Albaluce, con aqua purissima de la fonte de la Paraj Auta.
Il via vai di persone in costume è stato continuo, attente a far sì che sulla tavola non mancasse nulla, mentre tutt’intorno a fare da cornice la magica atmosfera di un campo d’armi del XIV secolo, e gli spettacoli di giocolieri, musici, giullari e teatro d’arme a coinvolgere anche il pubblico. Sono intervenuti i Giullari del Carretto, le Compagnie d’arme i Poeti della spada, Gens Innominabilis, Media Aetas, Corbarius, L’Angelo e il Profeta, la Scuola di falconeria maestra, gli Squilibrio, l’Ascapiss Pipe Band, il Gruppo di Rievocazione Storica e “Chiarine, Tamburi e Alfieri Ij Ruset” di Pavone Canavese, che quest’anno tra i giovanissimi vedono esibire, accanto al piccolo Simone, le coetanee Aurora e Giorgia, tutti e tre di appena cinque anni. E c’è soddisfazione nelle parole di Noemi Anselmo, Presidente del Gruppo Ij Ruset e autentica organizzatrice di un evento che ha saputo crescere negli anni, per una serata che ha contato sulla clemenza del tempo, bello sì, ma sicuramente freddo. A lei il caloroso applauso, fiori e riconoscimenti, da parte di chi, al suo fianco, ha voluto rivolgerle un grande grazie per l’impegno profuso, e per avere riportato sulle scene, per la 19^ volta consecutiva una manifestazione che piace. Accanto a lei l’instancabile Daniele Lucca, dalla voce calda e coinvolgente, che passo dopo passo ha condotto l’intera serata. Ma un plauso Noemi ha voluto rivolgerlo soprattutto alle tante persone che hanno messo a punto il menù, cercando di ricreare quanto nel medioevo veniva cucinato. «Un impegno non indifferente – ha sottolineato la Presidente – fatto di studio e di tante prove in cucina, che la gente ha saputo apprezzare.»
Ma ancora una volta il pensiero di Noemi è andato alle nuove generazioni: «Sono il nostro vero futuro, e dar loro l’opportunità di approfondire la propria conoscenza della storia, della cultura, dell’arte e dello sport, è l’obiettivo che mi sono posta; ecco perché ho pensato ad una edizione che fosse ancora più giovane.» La volontà è quella di tenerli stretti ad un territorio ricco di storia e tradizione, di far sì che quello che vivono oggi sappiano custodirlo nel tempo, e nel tempo a loro volta tramandarlo, imparando a lavorare insieme e a socializzare. Un impegno, quello che Noemi vive con loro e con l’intero Gruppo, che non dura il tempo di una manifestazione, ma tutte le settimane dell’anno: e di questo impegno vive il successo delle Ferie Medievali.
Karen Orfanelli

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