A Frassinetto le borgate secondo “Pietra su Pietra”

FRASSINETTO – Una giornata dedicata alle borgate. Si è svolta sabato 20 ottobre, organizzata dall’Associazione “Pietra su Pietra”, in collaborazione con il Comune di Frassinetto, ed è stata un successo fin dalla mattina con le visite guidate, realizzate con l’aiuto delle guide appositamente formate per permettere una conoscenza sempre migliore ed approfondita del territorio, il pranzo presso i ristoranti Alpino e Lunardini, per continuare nel pomeriggio, presso il salone comunale, con il seminario dal titolo “Le Borgate – Tra inerzia e trasformazioni” proposto dall’Associazione frassinettese, dedita alla tutela e valorizzazione del territorio e della sua cultura, in collaborazione con il Comune, l’Associazione di studi e ricerche Francoprovenziali Effepi, e la Pro Loco di Ingria.
Dopo il saluto del sindaco Marco Bonatto Marchello, del consigliere provinciale Franco Papotti, del consigliere regionale Roberto Tentoni, di Marco Bussone in rappresentanza dell’Uncem, e del sindaco di Cintano Luciana Giachetti, anche presidente del Centro Turistico Escursionistico Monte Quinzeina, sia i soci di Pietra di Pietra sia la giornalista Ornella De Paoli, esponente di Effepi, hanno guidato il folto pubblico presente attraverso una carrellata di immagini mozzafiato delle belle valli frassinettesi e della vicina Val Soana. Borgate o, meglio, veri e propri paesi non dimenticati dagli abitanti, testimoni silenziosi dello scorrere dei secoli, che, spesso, tornano a vivere, magari per un solo giorno all’anno, ma che mantengono inalterato il loro fascino. Per un giorno, gli scorci montani, baite a volte recuperate con gusto a volte meno, antiche balconate in legno e robusti muri in pietra a secco sono tornati prepotentemente alla memoria. Forieri di tempi passati, ricordi di famiglia, storie magari sopite, ma mai dimenticate, essi sono parte integrante di un territorio e della sua gente e vanno tutelati e difesi perché anche le generazioni a venire possano conoscerli e perché il Canavese possa davvero trarre, anche dalla rivalorizzazione di questi antichi nuclei, un valido spunto per il rilancio turistico, l’agricoltura multifunzionale e la ricettività.
Ospite d’onore Aldo Chiariglione, autore della guida naturalistica “Le Valli di Lanzo”, classe 1949, che da alcuni anni ormai cerca di riportare alla vita la borgata Urturè, sita sopra all’abitato di Chialamberto, ormai completamente disabitata da una quarantina d’anni. Con accattivante ironia, ma senza risparmiare efficaci frecciate a chi di dovere, Chiariglione ha illustrato il suo progetto e la dura e demotivante lotta contro la burocrazia italiana. «Quelle baite mi ricordano l’infanzia, i momenti felici trascorsi a casa dei parenti che allevavano bestiame, salivano ai pascoli e vivevano a contatto con la natura. Il progetto che ho pensato per questo maggengo prevede lo sviluppo agricolo integrato in un ambiente montano e la nascita di un vero agriturismo con strutture ricettive in cui soggiornare. Un’offerta che, ne sono certo, conquisterà una clientela italiana ed internazionale. Piano piano ho acquistato tutte le proprietà della borgata. Le abitazioni sono ormai devastate del tempo e dall’incuria. La lotta contro l’imperante e lenta burocrazia italiana è dura, ma io non intendo arrendermi.» In chiusura, Piero Monteu Cotto, presidente di Pietra su Pietra, ha presentato un veloce bilancio dei tanti progetti portati avanti dal suo gruppo in questi primi sei anni di vita. Due sole note di rammarico: il desiderio di una maggiore condivisione, da parte della popolazione locale, delle attività del gruppo ed un appello alle autorità competenti affinché venga posta sotto controllo la difficile convivenza con i cinghiali che, impietosamente, devastano gran parte dei terreni rendendo spesso inutili operazioni di bonifica e recupero a fini produttivi o turistici.

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