A Rivarolo i profughi diventano Volontari

A Rivarolo i profughi diventano VolontariRIVAROLO – Il Comune di Rivarolo aveva in animo da questa estate di avviare un progetto che consentisse ai profughi ospitati nell’ex Hotel Europa una maggiore integrazione nella realtà cittadina. E dopo alcuni mesi, e nonostante qualche inciampo di carattere burocratico, questa mattina il progetto di inserimento in attività di volontariato di pubblico interesse sociale dei cittadini extracomunitari
richiedenti asilo politico è finalmente partito.
Non senza la soddisfazione degli attori principali: il Comune, l’Associazione Volontari di
protezione civile “L’Equilatero”, il C.I.S.S. 38 e la Cooperativa Sociale “L’isola di Ariel” che si occupa di seguire i profughi.
«Questi ragazzi non sono a Rivarolo per caso, ma perché sono fuggiti dai loro paesi a causa di guerre e conflitti, per integralismo religioso o per problemi politici» ha detto il Sindaco Alberto Rostagno.
«Uno dei problemi che abbiamo dovuto affrontare – ha detto il vice Sindaco e Assessore alle Politiche Sociali Edo Gaetano – è stato il coinvolgimento dei profughi in azioni coordinate di volontariato per soggetti che non hanno ancora chiaro il loro rapporto con lo stato italiano.» Un problema che è stato superato grazie alla collaborazione del gruppo di Protezione Civile L’Equilatero, che di fatto coordinerà l’opera di volontariato.
A Rivarolo i profughi diventano Volontari 1Che è aperta a tutti i cittadini di Rivarolo. «Non vogliamo che si pensi che Rivarolo intende sfruttare le persone né tantomeno che grazie alla buona volontà venga tolto qualcosa ai rivarolesi – ha ricordato Gaetano – L’obiettivo è unicamente consentire a questi ragazzi di farsi conoscere ed apprezzare.»
«La capacità di queste persone di integrarsi era una nostra preoccupazione – aggiunge Carla Boggio, Presidente del Ciss 38 – le difficoltà sono tante e in aumento. È importante dare ai ragazzi l’opportunità di fare qualcosa, credo che anche per loro possa essere importante sentirsi utili.»
«È infatti necessario – ha ricordato Silvana Perrone della cooperativa “L’isola di Ariel” – attivare percorsi virtuosi per evitare che i ragazzi ospiti vengano additati per strada e che magari, come successo in altre realtà italiane, vengano anche attaccati gli operatori delle cooperative che li seguono.»
Paolo Canale, dell’Equilatero, ha infine ricordato che già in occasione del Giro d’Italia il gruppo di protezione civile aveva collaborato con la Cooperativa L’Isola di Ariel.
Il progetto è partito questa mattina con la pulizia del giardino di Villa Vallero.

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