Gianna Pentenero candidata alla Segreteria del PD Piemonte

TORINO – «Ho accettato la sfida di candidarmi alla guida del PD piemontese per costruire un progetto di partito diverso da quello che emerge dalle cronache dei giornali: un partito non delle tessere e degli steccati, bensì un partito-comunità che riparta dai circoli, ascoltando esigenze, istanze, voglia di impegnarsi di tanti militanti e simpatizzanti.» Con queste parole Gianna Pentenero ha annunciato, nella sede di via Masserano 6/a, di fronte a sindaci amministratori locali, consiglieri regionali e provinciali, parlamentari ed esponenti della società civile, la sua discesa in campo alle primarie del 16 febbraio per la segreteria piemontese del Partito Democratico. Insieme a Lazio e Campania, quella di Gianna Pentenero in Piemonte è una delle tre sole candidature al femminile che si sono presentate in tutta Italia.
«Mi candido non come ex – ha aggiunto Pentenero – per difendere o rappresentare qualcosa o qualcuno, ma per dare una governance diversa al partito e per far sì che la politica torni ad avere un ruolo centrale nella vita delle persone. Per noi cambiare verso vuol dire andare verso un partito solido, rispetto all’appartenenza, ma anche rispetto alle sfide future.»
«Tra le sfide future ci sono i prossimi appuntamenti elettorali: le europee, in primis. La nostra assenza dal dibattito politico europeo – ha spiegato Pentenero – è durata troppo tempo. È tempo che si consolidi, con un netto profilo strategico, la collaborazione con gli altri partiti del riformismo europeo.»
Poi le prossime elezioni regionali. Gianna Pentenero immagina «un partito forte al fianco di un candidato forte, qual è Sergio Chiamparino. Mi candido – ha spiegato – a guidare un partito che abbia una funzione complementare rispetto a chi sarà chiamato a governare la Regione, proponendo un progetto alternativo al disastro della giunta Cota e alla demagogia del M5S.»
Infine i temi del lavoro, istruzione, formazione professionale, pari opportunità, diritto alla salute, le politiche per lo sviluppo. «Io voglio vivere – ha spiegato ancora Pentenero – in una regione in cui l’investimento sul lavoro sia il centro di una strategia efficace di utilizzo dei fondi europei, dove gli investimenti sull’istruzione, la formazione, l’innovazione e la ricerca offrano una chance alle nuove generazioni sempre più sospese tra sviluppo e declino, in cui la salute non sia un diritto per pochi, ma per tutti, dove i servizi devono rispondere per rispondere alle esigenze reali del territorio, in cui il sistema di welfare non sia confuso con la solidarietà, dove il trasporto pubblico abbia un progetto per garantire mobilità sostenibile in tutto il Piemonte, in cui gli enti locali e le aree più marginali non siano cenerentole inascoltate ma portatori dei bisogni della comunità.»
Gianna Pentenero ha poi sottolineato la necessità che il PD del Piemonte conti di più a livello nazionale. «Oggi – ha sottolineato – la presenza di tanti parlamentari piemontesi è un buon segno, ma non basta perché da troppo tempo il Piemonte è assente e ignorato dalla politica e dalle funzioni di governo nazionale. Dobbiamo contare di più all’interno del PD, partendo dalla capacità di recuperare la guida della nostra Regione, e di conseguenza all’interno delle politiche governative.»

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