Soddisfatto oppure no: cinque ore di Consiglio Comunale a Rivarolo

RIVAROLO – È durato cinque ore il Consiglio Comunale di ieri sera che aveva all’ordine del giorno un solo punto: le interrogazioni dei gruppi consiliari di opposizione Movimento 5 Stelle (dieci), Riparolium (sei) e Rivarolo Sostenibile (nove). Un totale di 25 interrogazioni che nelle intenzioni dei gruppi e dei consiglieri di opposizione volevano consentire un maggior dialogo e un approfondimento delle tematiche che solitamente non vengono discusse, o vengono discusse poco, nei consigli comunali.
E che il dibattito non sarebbe stato entusiasmante lo si è capito fin dall’inizio, con uno stucchevole scambio di opinioni sulla richiesta convocazione del consiglio, sugli argomenti che sono oppure no urgenti, sulle commissioni che vengono oppure no convocate. Infine sul maggior rispetto, invocato dal Sindaco Rostagno, nei confronti della maggioranza. Giochi di equilibrio e di equilibrismo perchè di solito in un consiglio comunale come quello di ieri sono le minoranze a lamentarsi della poca considerazione che riserva loro la maggioranza.
A guidare i lavori del consiglio, in assenza del Presidente Rosboch, sono stati il vice presidente Alessandro Chiapetto e il consigliere “anziano” Costanza Conta Canova.
Si è discusso veramente di tutto nelle interrogazioni presentate dai consiglieri Alessandro Chiapetto, Martino Zucco Chinà, Aldo Raimondo e Marina Vittone: dalle azioni di contrasto del gioco d’azzardo che da tempo sono al centro dell’interesse dei gruppi 5 Stelle ai rifiuti, dall’assetto idrogeologico del torrente Orco al non collaudo delle rotonde rivarolesi, dai profughi allo stato di abbandono delle strade al futuro delle ex scuole elementari al debito verso Unicredit.
Il risultato non è stato un granchè se non per qualche raro momento di soddisfazione da parte delle minoranze circa le risposte date dagli esponenti della maggioranza.
Già perchè a Rivarolo le interrogazioni prevedono la lettura del testo, un intervento del consigliere che interroga, la risposta dell’esponente della maggioranza e la non possibilità per l’interrogante di replicare, se non con la dichiarazione di soddisfazione o insoddisfazione della risposta data. Dunque dibattito zero e tanti ringraziamenti se chi risponde ha voglia di raccontare qualcosa di più del semplice compitino.