“E noi dovremmo pagare?”

TORINO – “Loro hanno fatto i debiti… E noi dovremmo pagare?” Recita così il volantino distribuito lunedì davanti al Municipio di Torino, a firma del “Comitato No debito Torino”. Cartelloni e bandiere rosse con il simbolo di Rifondazione Comunista per chiedere una Commissione indipendente che indaghi, in nome della dignità di chi non ha responsabilità di questo debito, per “appurare come si è verificato, come viene gestito, quali interessi soddisfa e quali bisogni comprime. Il gioco è truccato. Dentro queste regole la democrazia e i diritti universali sono spacciati. A settembre avvieremo la raccolta pubblica di firme sulla petizione.”
Dito puntato contro la pesante cementificazione del territorio, avviata dagli anni ’90 allo scopo, sottolineano i manifestanti, “di colmare con gli oneri di urbanizzazione il cratere di 3,4 miliardi di euro di debito fatto per la realizzazione dello Stadio delle Alpi e le Olimpiadi, per le consulenze, lo star system nel settore della cultura e studi professionali, per l’inceneritore, gli stipendi favolosi a dirigenti e consulenti. Mentre gli amministratori si disinteressano, perché complici, dell’inesorabile dismissione della produzione Fiat e le gravi conseguenze che produrrà sul piano occupazionale e sociale, nonostante la Fiat per decenni abbia ricevuto a fondo perduto i soldi dei contribuenti senza che gli siano state chieste garanzie. Conclude il volantino: “Si accaniscono nel tartassare i cittadini con l’Imu più alta nel contesto nazionale, l’addizionale Irpef portata al massimo consentito dalla legge per tutti, l’aumento della tassa per la raccolta dei rifiuti e l’innalzamento di altri tributi locali. Non ancora contenti stanno operando per svendere la gestione delle aziende partecipate (Gtt, Amiat, Iren) volgendo per questa via verso la privatizzazione di servizi essenziali.”
E il grido lanciato, è uno solo: “Fermiamoli!”.

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