Ricca: “I Piccoli Comuni consegnino, se necessario, le fasce tricolori a Monti”

«Piccoli Comuni: patrimonio prezioso del paese città metropolitana: non convince l’ente di secondo livello; serve un partito dei sindaci.» È quanto ha affermato Luigi Sergio Ricca di ritorno dalla Conferenza nazionale dei piccoli Comuni che si è tenuta ad Arona, il 6 e 7 luglio.
«I Piccoli Comuni, sono un patrimonio prezioso del Paese che non va mortificato – ha sottolineato Ricca nel suo intervento – un luogo dove si fa “buona politica”, dove ci si confronta con la concretezza dei problemi da affrontare, ai quali si danno risposte non con le parole ma con i fatti quotidiani. Ci sono difficoltà? Certamente, ed il decreto “Spending Review” del Governo, affronta il tema indicando un percorso che, se ben attuato ed assistito, porterà a migliorare il sistema. Intanto precisiamo che non tutti i Piccoli Comuni sono uguali: c’è chi si trova in aree emarginate e chi è inserito in dinamiche territoriali di successo, con potenzialità di sviluppo. Per questo serve un percorso differenziato a livello regionale, perché è ben diversa la realtà dei Piccoli Comuni del Piemonte o della Lombardia da quelli per esempio della Puglia. Sarà quindi fondamentale il ruolo della Regione nell’accompagnare il percorso di aggregazione per una gestione associata dei servizi da parte dei Comuni: un processo che va assistito nel tempo, con un controllo dei fondi utilizzati. Serve una legge che disciplini il percorso da seguire in Piemonte, che non vincoli l’aggregazione ad ambiti territoriali obbligati, ma favorisca l’unione dal basso, su base volontaristica. Si imiti la Germania che ha fortemente sostenuto l’aggregazione dei Comuni, passati da 24.000 a 12.000, su base volontaria. Piuttosto oggi la questione più grave è quella del previsto vincolo al patto di stabilità per il 2013: sarebbe un disastro. Risorse che non si potrebbero spendere, investimenti mancati, freno allo sviluppo e mancato sostegno all’occupazione. I Piccoli Comuni devono lottare contro questa norma, andando compatti a dimostrare davanti a Palazzo Chigi, consegnando, se necessario, le fasce tricolori a Monti.»
Nuovo capitolo è poi quello delle Province e della Città Metropolitana che tocca decisamente anche le prospettive dei Comuni canavesani. «Personalmente – ha continuato Ricca – se si darà attuazione alla Città Metropolitana di Torino, estesa a tutto il territorio dell’attuale Provincia con un sistema elettivo di secondo grado, nutro qualche dubbio sulle effettive capacità dei territori periferici di difendere le loro necessità. Sarà indispensabile dare vita ad un patto, ad un “Partito dei Sindaci” che ragioni al di fuori delle appartenenze di partito per fare gli interessi più generali di territori come il Canavese o il Pinerolese, tanto per fare degli esempi.»

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