I beagle di Green Hill a Cintano

CINTANO – Appuntamento presso una sala comunale gestita dall’Ass. La Sportiva per l’associazione A.L.I.D.A (Associazione Libera Diritti Animali) e per le famiglie canavesane affidatarie dei cani  reduci da Green Hill, l’allevamento di beagle destinati alla sperimentazione animale.
Una festa in occasione del primo anno di libertà vissuto con le famiglie ed una occasione per le stesse famiglie di conoscersi.
Una festa simile si terrà a Torino nel prossimo mese di settembre.
Tutti ricorderanno i fatti. La protesta degli animalisti iniziò il 24 aprile del 2010 e fu un susseguirsi di manifestazioni non solo a Montichiari (Bs) luogo dell’allevamento, ma anche a Roma e Milano sotto la Regione Lombardia e poi anche in svariate città d’Italia contro Green Hill e la vivisezione.
 Resterà storica la data del 28 aprile 2012 quando si fece irruzione nel lager e furono liberati almeno 70  cani.
Il resto è noto certamente a tutti in quanto dopo quel 28 aprile anche le istituzioni si mossero e  il 18 luglio 2012 il Corpo Forestale dello Stato mise sotto sequestro probatorio sia la struttura che i 2639 cani in essa rinchiusi, la Procura di Brescia nominò Lav e Legambiente (che a loro volta si avvalsero della collaborazione di altre Associazioni animaliste) quali tutori giudiziari degli animali. Le Associazioni ne decretarono l’affido temporaneo presso amorevoli famiglie.
È di questi ultimi giorni la notizia che la Procura di Brescia, respingendo la richiesta di Green Hill di riavere i cani indietro, ne ha decretato l’adozione definitiva per le famiglie che li hanno già in affido.
I cani non torneranno in quel lager mai più
«Ora si attende l’esisto del processo e ci auspichiamo di vedere chiudere per sempre quella struttura – dice Valeria, guardia zoofila volontaria e rappresentante dell’A.L.I.D.A) – La lotta alla vivisezione è tutt’altro che finita, abbiamo solo vinto un’altra battaglia. La prima fu, dopo 8 anni di manifestazioni, la chiusura nel maggio del 2010 dell’allevamento Morini di San Polo d’Enza che riforniva laboratori di tutta Europa di cani, cavie, ratti. In Italia ci sono ben 600 laboratori di vivisezione dove gli animali vengono torturati, mutilati, intossicati, operati senza anestesia, senza terapia del dolore ed alla fine soppressi.»

Permalink link a questo articolo: https://www.damasio.it/alto-canavese/i-beagle-di-green-hill-a-cintano-2/25944