Pont: cinque i casi di meningite; genitori poco rassicurati dalla conferenza

PONT –Sono saliti a cinque, da lunedì scorso, i casi di meningite virale sul territorio. Si tratta di persone adulte (tre di Pont, una di Cuorgnè e una di Valperga) con un solo punto in comune: figli che vanno a scuola a Pont.
«Lunedì mattina un insegnante mi ha segnalato che c’erano due persone affette da questa malattia – ha spiegato il Dirigente Scolastico, Marina Fantone durante la conferenza a tema che si è svolta nel pomeriggio nel salone polivalente pontese – ho telefonato immediatamente all’Ufficio di Igiene Pubblica che me ne ha confermato il ricovero, garantendomi, però, che si trattava della forma virale, leggera e benigna, e che quindi non era necessario chiudere la scuola.»
Nessun bambino è ammalato. Le Dottoresse Maria Pia Alibrandi (Direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl To4) e Gisella Revigliono (Medico del Servizio di Igiene) hanno tentanto di rassicurare il pubblico intervenuto alla conferenza, per lo più genitori allarmati dalla situazione. «Si tratta di una forma virale – hanno precisato Alibrandi e Revigliono – ben diversa da quella batterica che risulta essere pericolosa. È difficile dire cosa possa averla causata, ma, a provocarla, è stato l’Enterovirus. Essendo una forma virale, guarisce praticamente da sé dopo qualche giorno di decorso. Non vengono somministrati antibiotici, ma soltanto una terapia sintomatica, ossia medicine per calmare i sintomi. Non ci sono bambini ammalati, ma è anche vero che sovente i piccoli non presentano sintomi. La forma virale predilige gli adulti, ma a volte una persona la “passa” senza neanche accorgersene, proprio perché è simile ad una brutta influenza.»
La meningite è l’infiammazione delle sottili membrane che rivestono l’encefalo e il midollo spinale. I sintomi della malattia virale sono molto simili a quelle di un’influenza: mal di testa forte all’altezza della nuca, dolori alla schiena, irrigidimento del collo, febbre alta (39-40 gradi), vomito, dolori muscolari e dolori alla colonna vertebrale inclinando la testa all’indietro.
I cittadini non sono parsi molto rassicurati: «Sentire da tua figlia, uscita da scuola, che “a scuola” c’è la meningite, – ha detto una madre – non può far altro che causarci il panico. Se i professori ci avessero mandato due righe scritte, sarebbe stato meglio.»
Al termine della conferenza, i genitori presenti non parevano per nulla rassicurati: «Perché non chiudere la scuola?»
«Perché non ci sono bambini malati – ha risposto Alibrandi – e perché non servirebbe a niente.»

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