In salita la trattativa per la Cig in deroga al gruppo GDS

Ulteriori 6 mesi di cassa integrazione, tramite la Cig in deroga, è la richiesta di Fim, Fiom e Uilm al tavolo della Regione,  per spostare a dicembre il termine per l’avvio della messa in mobilità dei 200 lavoratori già dichiarati in esubero nel giugno del 2011 per la parziale cessata attività della Compuprint srl del gruppo GDS (la ex Bull di Caluso poi passata attraverso varie traversie fino all’amministrazione straordinaria della Finmeck per arrivare all’attuale assetto societario).
Nel giugno 2011 i licenziamenti furono rinviati di 24 mesi a seguito di un sofferto accordo, non firmato da Fiom e Cobas, ma sottoscritto, dopo il voto favorevole dei lavoratori, da Fim Uilm e dalla maggioranza delle Rsu (comprese la gran parte di quelle Fiom). L’accordo ovviamente oltre ai 24 mesi di cigs ha permesso il mantenimento di un reparto produttivo che ha nel tempo assorbito circa 20 esuberi, oltre ad aver permesso percorsi formativi e ricollocazioni individuali presso altre aziende ed aver dato a circa 40 lavoratori la possibilità di poter auspicare ad un percorso pensionistico grazie al decreto ultimo sugli esodati/salvaguardati, bloccando per questi le regole pensionistiche a quelle pre riforma Fornero.
Ma la trattativa per un accordo sulla proroga Cig è partita in salita. Alle note problematiche della copertura economica della Cig in deroga per gli attuali insufficienti stanziamenti governativi rispetto alle molte aziende in crisi, si è aggiunto un problema generato dalle molteplici impugnazioni dei prossimi licenziamenti promossi dalla Fiom che non tiene conto dell’accordo precedente. In merito infatti sia Confindustria che l’Azienda hanno dichiarato che un eventuale nuovo accordo di proroga, riservandosi ancora tutte le valutazioni sull’opportunità di farlo, deve vedere tra le parti elementi di coerenza e di affidamento.
«In sostanza – dichiara Vito Bianchino della Fim – l’atteggiamento Fiom, che non tiene conto di quanto deciso a maggioranza dai lavoratori nel 2011, stà dando all’Azienda la scusante per non richiedere la proroga e a Confindustria stà fornendo un pericoloso precedente che potrebbe in altre situazioni mettere in seria difficoltà la gestione degli esuberi. Anche la Fim ha impugnato alcuni licenziamenti, perché non rispettano i criteri di scelta sui lavoratori in esubero previsti dall’accordo del 2011, ma è cosa ben diversa dal fomentare impugnazioni a tutto campo come fatto dalla Fiom che di fatto implicitamente tendono ad invalidare l’intesa precedente. La Fim favorirà fino alla fine la ricerca di un accordo per garantire ulteriore “ossigeno” a 200 lavoratori e auspica che davanti alla attuale situazione drammatica sia privilegiata la tutela collettiva dei lavoratori e non la tutela degli interessi singoli, siano essi aziendali che di una Organizzazione Sindacale.»
Le parti sono riconvocate in Regione il 16 maggio, con l’invito pervenuto dalla Regione stessa, di riflettere tutti nel frattempo sulle proprie posizioni.

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