“L’acqua che beviamo” studiata dai ragazzi dell’Ubertini

CALUSO – Già nell’anno scolastico 2010/2011 gli studenti della classe 3^A dell’Istituto di Istruzione Superiore ”Ubertini” di Caluso avevano studiato le caratteristiche delle acque potabili e in bottiglia della zona, la provenienza, le caratteristiche dell’acquedotto, le tecniche di sanificazione, gli impianti di microfiltrazione domestici, i consumi di acqua di studenti e genitori e le tipologie di acqua richieste e fornite presso bar e ristoranti di Caluso.
Ora quei materiali, arricchiti e approfonditi dagli studenti dell’attuale classe 3^A coordinati dalla professoressa Rosanna Vigliocco, sono diventati una mostra esposta nelle scorse
settimane presso il supermercato Coop di Caluso. Tra gli aspetti che hanno particolarmente colpito i visitatori ci sono il confronto delle analisi chimiche di molte acque minerali con l’acqua dell’acquedotto di Caluso, che risulta oligominerale e di ottima qualità, e le mappe con la provenienza delle acque in bottiglia. La mostra è completata da alcuni pannelli che raccolgono materiali forniti da esperti Coop sui consumi mondiali di acqua, sulle enormi disparità nei consumi delle diverse parti del mondo e l’esagerato consumo italiano di acque in bottiglia, nonostante l’elevate qualità delle acque degli acquedotti pubblici, una vera e ingiustificata mania, trainata da invasive campagne pubblicitarie.
E’ auspicio degli studenti la riduzione dell’uso di acque in bottiglia, per diminuire l’enorme consumo di bottiglie di plastica e limitarne l’utilizzo a casi di necessità, come nella primissima infanzia, in presenza di problemi di salute o di assenza di altre fonti sicure. Anche in queste circostanze, comunque, la provenienza dovrebbe essere da luoghi il più vicino possibile, in modo da ridurre trasporti e relativo inquinamento ambientale.

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