Parco del Lago di Candia intesa tra Provincia e ATC TO1 sul contenimento dei cinghiali

CANDIA – La Provincia di Torino e l’Ambito Territoriale di Caccia TO1 hanno raggiunto un accordo di collaborazione che prevede una serie di monitoraggi e successivi interventi di contenimento della popolazione di cinghiali nell’area del Parco Naturale del Lago di Candia. Gli scopi che i due Enti intendono perseguire sono due: ridurre i danni inferti dagli ungulati alle colture agricole nelle aree circostanti al parco, salvaguardando però le peculiarità naturalistiche del sito. Per la Provincia l’intesa è stata firmata dall’Assessore all’Agricoltura ed alla Tutela della Fauna e della Flora, Marco Balagna, mentre per l’ATC TO1 l’accordo è stato siglato dal Presidente, Danilo Piretto.
Il Lago di Candia comprende un’area umida fra le più importanti e conservate della Pianura Padana, in cui sono presenti specie faunistiche e botaniche di grande importanza naturalistica. Il Parco è circondato da aree agricole, prevalentemente coltivate a mais, che, nel periodo della semina e della maturazione attraggono gruppi di cinghiali che possono trovare temporaneo rifugio nel Parco. Gli interventi previsti dall’accordo saranno realizzati congiuntamente dal personale di vigilanza dell’area protetta e dai selecontrollori dell’ATC TO1, con tecniche e strumenti a basso impatto naturalistico: gabbie e recinti foraggiati, altane e postazioni mobili notturne con faro, eventuali girate con cani limieri nei periodi lontani dalla nidificazione dell’avifauna. Tutti gli interventi saranno mirati e graduati in funzione delle effettive necessità evidenziate dai monitoraggi ripetuti a cadenza periodica.
“Si tratta di una modalità operativa innovativa per le nostre aree protette. – spiega l’Assessore Balagna – Intendiamo contenere la presenza dei cinghiali operando in stretta collaborazione con gli operatori del territorio, per  ridurre i danni alle colture agricole circostanti, rispettando nel contempo la biodiversità e le valenze naturalistiche dell’area. Dobbiamo infatti rispettare precise direttive europee e regionali, che prescrivono la conservazione di un sito naturale che ha un grande valore naturalistico e sociale per l’intero territorio provinciale. Per quanto riguarda i siti naturali della Rete Natura 2000, cioè i S.I.C. (Siti di Interesse Comunitario) e le Z.P.S.(Zone di Protezione Speciale, come nel caso del Parco del Lago di Candia) sono necessarie particolari cautele, per tutelare le specie protette dalle Direttive dell’Unione Europea”. Gli interventi devono infatti essere essere autorizzati dall’Ente gestore e programmati valutandone l’incidenza, in applicazione della Legge Regionale 19 del 2009 (Testo unico sulla tutela della biodiversità e delle aree protette).

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