Asa: la posizione del Pd Alto Canavese sulla vicenda

CASTELLAMONTE – Stipendi che tardano, discariche aperte a singhiozzo, la “spada di Damocle” della Cassa Integrazione su un gran numero di dipendenti (dai 70 ai 90, non è ancora stato confermato il numero) che dovrebbe partire dal prossimo lunedì, 8 aprile, (si attendono in giornata notizie al riguardo), la Richiesta di Arbitrato per sanare il debito, che la Procedura ha inviato ai Comuni e l’attesa per l’udienza convocata dal Tar il 18 aprile. Ogni giorno si aggiunge un pezzo alla tragica situazione. In questo clima, i Circoli del Pd Alto Canavese (Rivarolo Canavese, Castellamonte e Cuorgnè), hanno deciso di rimarcare la loro posizione sulla faccenda, tramite un comunicato, firmato dai Segretari: Simona Randaccio, Pasquale Mazza e Filippo Errante.
“Ora che siamo arrivati alla resa dei conti, ecco, vorremmo che tutti i conti tornassero, e che venisse resa evidente la responsabilità di chi ha portato Asa al tracollo, – si legge – perché in questo caso non può valere il vecchio detto chi ha dato ha dato, scordiamoci il passato. Cosa faceva il Consiglio di Amministrazione e la dirigenza Asa mentre si creava il buco che oggi dobbiamo pagare? Dove erano i controllori cui le leggi dello Stato impongono di verificare la veridicità dei bilanci e la segnalazione dei debiti insostenibili?.”
E prosegue: “Crediamo che, per una volta, ci debba essere una chiara assunzione di responsabilità da parte di chi ha governato Asa negli anni di formazione di quel debito mostruoso, ne abbiamo diritto come cittadini cui viene chiesto di mettere mano al portafoglio per pagare un debito creato da altri, ne hanno diritto quei lavoratori che perderanno il posto di lavoro, ne hanno diritto tutte quelle imprese, cooperative e piccoli artigiani, che oggi sono sul lastrico perché Asa non ha pagato il debito che aveva con loro. Segnaliamo infine che a questa gravissima situazione se ne aggiunge un’altra, che rischia di far affogare i poveri cittadini del Canavese: è infatti da oltre un anno che alcuni comuni, e tra questi il comune di Rivarolo, non fatturano più il servizio di raccolta rifiuti: ciò significa che gli abitanti di queste zone riceveranno da pagare, tutto d’un colpo, bollette stratosferiche. Crediamo che come minimo sia dovere degli amministratori di tali città, e dei commissari di Rivarolo, provvedere alla rateizzazione del pagamento di tali tasse, per non gettare nella disperazione molte famiglie che già oggi si trovano in grandi difficoltà.”

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