La protesta Asa ieri si è spostata a Favria; stasera fiaccolata per il lavoro

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FAVRIA – Doveva essere una tranquilla riunione “autoconvocata” dai Sindaci, invece, giunti davanti alla Sala Musica di Favria, la ventina (circa) di “primi cittadini”, hanno trovato ad attenderli un bel gruppo di lavoratori Asa. Venuti a conoscenza di questa conferenza tra sindaci organizzata in gran segreto ieri sera, per confrontarsi sul problema della raccolta “a singhiozzo”, i lavoratori hanno deciso di spostare la protesta da strada del Ghiaro al comune di Favria. Il primo “round” dell’incontro Sindaci-lavoratori è stato alquanto movimentato: stufi e arrabbiati per una convocazione organizzata (a detta dei lavoratori), per criticare la loro fatica e la raccolta rallentata prima per il periodo di protesta, poi per la mancanza di un posto dove scaricare i rifiuti, oltre alla carenza di mezzi e risorse, e (a detta dei Sindaci), per trovare soltanto una soluzione all’intricata vicenda, hanno urlato a Ferrino e ad un altro paio di primi cittadini usciti per cercare di calmarli (ottenendo invece l’effetto contrario), che se la raccolta era stata interrotta era colpa loro, che avrebbero potuto fare qualcosa prima di arrivare a questo punto, che si sentivano presi in giro, che dovevano dimettersi perché non sono in grado di amministrare. Frasi pensanti. Animi accesi.
Successivamente, per circa mezz’ora, i Sindaci sono rimasti chiusi nella sala musica a discutere, e i lavoratori fuori ad aspettare. Dopodiché Ferrino è uscito e ha fatto entrare tre dei lavoratori.
Più di un’ora dopo sono spuntati sulla soglia e Piero Grisolia, raggiunto dai Sindaci, ha riportato ai colleghi i discorsi fatti. Calmo e tranquillo ha esordito con: «È stato un incontro sereno e costruttivo».
Ma il problema non è risolto. La discarica di Grosso ha riaperto “le porte” ad Asa soltanto fino al 13 ottobre. E poi? La raccolta, che da lunedì dovrebbe riprendere a pieno ritmo (sempre compatibilmente allo stato dei mezzi in dotazione), si interromperà nuovamente. E i Sindaci pare non possano fare più nulla per salvare Asa: l’Azienda Ecologica Canavesana (quella formata dai Comuni) non ha accesso alla “Data Room” e non ha avanzato nessuna manifestazione di interesse, quindi non verrà invitata a partecipare al bando. Ora la palla passa in mano ai privati, con tutte le conseguenze che ne deriveranno, come un probabile aumento delle tariffe per i cittadini, e l’obbligo dei comuni a pagare per l’anno in corso (e non per quello precedente come adesso). A pagare. Perché nel calderone del bilancio Asa, ci sono anche i crediti che vanta nei confronti di diversi comuni.
E stasera, proprio da strada del Ghiaro, partirà la fiaccolata per le vie di Castellamonte: «Non una fiaccolata per Asa – ha puntualizzato Grisolia – bensì per il lavoro, perché in Canavese sono davvero tante le aziende in crisi e la disoccupazione avanza.»
Tutti pronti alla “conta dei Sindaci” che parteciperanno.

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