Poche visite alla Mostra della Ceramica di Castellamonte (Guarda i video)

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CASTELLAMONTE – È del 28 agosto scorso la dichiarazione del Governatore del Piemonte Roberto Cota sui finanziamenti alla cultura, pubblicata sul suo profilo Facebook e rilanciata dall’Ansa. ”Sono finiti i tempi della gigantesca greppia dalla quale alcuni pensavano di poter attingere in eterno – scrive Cota – Le politiche culturali hanno bisogno di programmazione, quella che stiamo facendo con l’assessore Michele Coppola che va sostenuto. Non penso – aggiunge Cota – che sia giusto finanziare a pioggia, per esempio, mostre che nessuno va a vedere oppure spettacoli faraonici.”
Ma nella dichiarazione del Presidente manca un aspetto fondamentale: chi stabilisce se una mostra od un evento è visitato? Chi decide se una manifestazione merita o no di essere appoggiata, sostenuta e finanziata. E soprattutto quali sono i criteri di scelta?

Il caso di Castellamonte
Da diversi anni, da quando la Mostra della Ceramica è diventata un evento ad inGresso gratuito, non ci sono dati certi sull’affluenza dei visitatori.
Anche se la consapevolezza di chiunque ha un po’ di dimestichezza con la città è che il numero delle visite sia di molto inferiore a quel livello di dignità a cui dovrebbe ambire la Città della Ceramica.
Quest’anno abbiamo voluto documentare, a spot, in maniera non statistica ma comunque efficace, le visite potenziali. Lo abbiamo fatto curiosando e realizzando diversi filmati nei due punti espositivi castellamontesi che dovrebbero essere più prestigiosi: il Centro Congressi Martinetti e Palazzo Botton, sede di un mai realizzato Museo della Ceramica.
Le immagini sono state successivamente montate a velocità superiore: un totale di 5 minuti di filmato che corrispondono ad oltre 20 minuti di riprese reali.
I giorni e gli orari di visita:
venerdì 31 agosto: inaugurazione
domenica 2 settembre: ore 10.30-10.50
domenica 2 settembre: ore 17.15-17.40
sabato 8 settembre: ore 17.50-18.30
domenica 9 settembre: ore 15.40-16.25
Le sale sono malinconicamente vuote, ad eccezione di qualche visitatore nel pomeriggio di domenica 9 settembre al Martinetti.
Sono vuote anche le strade della città che da tempo hanno convinto i commercianti a non aprire le loro attività nei giorni festivi, proprio a causa della scarsa affluenza di visitatori e quindi di potenziali acquirenti.
Questo è un primo dato sul quale si dovrebbe iniziare a ragionare.
Un secondo dato sono i numeri: esistono a Castellamonte due punti espositivi privati che registrano gli ingressi e che peraltro da tempo non sono nemmeno più inseriti nel circuito di visita. E dire che sono i più prestigiosi: l’antica Fornace Pagliero a Spineto, che da sola vale una visita a Castellamonte, e la Casa Museo Allaira.
Sono il cuore della Città della Ceramica perchè documentano, in modo permanente, tutto l’anno e non solo durante la mostra, la storia di Castellamonte ed il suo legame tradizionale con la Ceramica.
Una antica struttura che risale all’800 con linee di produzione ancora funzionanti (Fornace Pagliero) e una Casa nella quale sono esposti pezzi unici dei progenitori dei nostri artigiani e artisti castellamontesi (Casa Museo Allaira). Altro che il Museo della Ceramica di Palazzo Botton tanto pubblicizzato ma mai portato a compimento.

La programmazione
È con ogni probabilità quella che manca alla Mostra della Ceramica.
Un insieme di punti espositivi slegati tra di loro, la non valorizzazione dei punti privati presenti in città, opere raccolte nelle sale e nessun percorso che lega la rassegna.
E le manifestazioni collaterali che nulla hanno a che fare con la ceramica: domenica 2 settembre era in programma il “Bon Pat”, il tradizionale mercatino dei commercianti che espongono i loro prodotti all’esterno delle loro attività. Il “Bon Pat” ha creato un po’ di vivacità a Castellamonte, ma non funzionale alla Mostra della Ceramica. Il percorso dalla Piazza del Municipio a Palazzo Botton ripreso dalle nostre telecamere è chiarissimo. La strada che porta al Palazzo è deserta, mentre in via Nigra è più evidente un certo movimento.
È quello che serve alla Mostra della Ceramica? Si possono sommare le presenze al “Bon Pat” con  quelle della Mostra della Ceramica? Penso propri di no, anche perchè il pubblico è con ogni probabilità diverso.
Allora i punti espositivi dovrebbero essere funzionali agli eventi e viceversa. Nemmeno la sfilata di gioielli ceramici di domenica 9 settembre è riuscita ad attrarre un pubblico numeroso nella piazza del Municipio. E non si capisce nemmeno la scelta della collocazione, mentre lo spazio davanti a Palazzo Botton continua a rimanere deserto.
Quando nacque la mostra, negli anni ’60, l’esposizione era concentrata nella piazza del Municipio e alla Rotonda Antonelliana si svolgevano gli spettacoli. I creatori della Mostra della Ceramica avevano con ogni probabilità capito che concentrare l’evento era la soluzione vincente. Ed eravamo lontani anni luce dal mondo attuale della comunicazione che dovrebbe indirizzare scelte e soluzioni ideali.

Il futuro
Scelte di programmazione che oggi non sembrano essere adeguate. Non servono alla città, non servono alla ceramica, agli artigiani ed agli artisti.
E non serve nemmeno dire che tutto va bene, sbandierare dei numeri che non ci sono, perché tutto questo non fa bene né a Castellamonte né al suo settore tradizionale.
Serve solo per ottenere qualche contributo con il quale realizzare la prossima mostra che sarà uguale a quella precedente, che creerà lo stesso interesse e lo stesso numero di visitatori. A fronte di parecchie manifestazioni che avrebbero davvero le carte in regola per potere beneficiare di qualche contributo che regolarmente non arriva.
L’impressione è che ci sia ancora quella “greppia” di cui parla il Governatore Cota dalla quale poter attingere in eterno.
E le domande sono sempre quelle iniziali: chi stabilisce se una mostra od un evento è visitato? Chi decide se una manifestazione merita o no di essere appoggiata, sostenuta e finanziata. E soprattutto quali sono i criteri di scelta?

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