5,3 milioni in Piemonte per avviare lo screening gratuito sulla epatite C

Si è svolta la tappa piemontese della serie di Tavole Rotonde Istituzionali di ACE-R che ha confermato l’impegno della Regione ad avviare quanto prima le attività di screening su epatite C. Nel corso dell’incontro si è discusso delle attività che saranno localmente implementate, affinché possano essere utilizzati al meglio i fondi stanziati per lo screening HCV nelle carceri, presso i SerD e per i cittadini nati tra il 1969 e il 1989. L’evento “FASE II: cronoprogramma e modalità operative pro screening HCV Focus on Regione Piemonte”, organizzato da MAPCOM Consulting, con il contributo non condizionato di AbbVie, è stato promosso da AISF – Associazione Italiana per lo Studio del Fegato e da SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, con il patrocinio di EpaC onlus.
Le due Società Scientifiche e l’Associazione pazienti di riferimento per l’area terapeutica sono, infatti, riunite dal 2012 sotto la sigla ACE (Alleanza contro le Epatiti), con il fine ultimo di perseguire il target OMS di eradicare definitivamente l’Epatite C entro il 2030 e, dopo le attività di livello nazionale focalizzate su awareness specifica e necessità di fondi dedicati all’emersione del sommerso, hanno avviato una serie di workshop operativi nelle Regioni italiane, per affiancare le amministrazioni locali nella definizione delle più opportune procedure di screening. Ad aprile il Governo ha emesso il Decreto attuativo (ex-post Decreto “Milleproroghe”) che stanzia 71,5 milioni di euro per l’esecuzione dello screening nazionale per l’eliminazione del virus dell’HCV; lo scorso 8 luglio il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Ora le Regioni sono al lavoro per avviare ed eseguire in tempi rapidi le attività di screening che hanno subìto una battuta d’arresto a causa della pandemia. La priorità è recuperare il tempo perso, dal momento che l’OMS ha calcolato che un anno di ritardo nella diagnosi di malattia comporterà la morte di 44.000 persone in tutto il mondo nei prossimi 10 anni e qualche migliaio di queste persone saranno in Italia.

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