Cittadinanzattiva Piemonte chiede alla Regione più informazione e coinvolgimento dei territori

Cittadinanzattiva Piemonte chiede alla Regione più informazione e coinvolgimento dei territoriUn appello rivolto alla Regione Piemonte perché si rimedi alla scarsa qualità dell’informazione ufficiale proveniente dalle Asl del territorio e si promuova il massimo coinvolgimento delle comunità locali nel governo dell’emergenza. A lanciarlo il Segretario di Cittadinanzattiva Piemonte, Alessio Terzi, con una lettera inviata ieri al governatore Alberto Cirio e all’assessore alla Sanità Luigi Icardi.
“Desideriamo dare un contributo al governo dell’emergenza segnalando alcune questioni che richiedono chiarimenti ufficiali e puntuali, e di cui è stato dato scarso risalto nei siti web delle Aziende sanitarie regionali”, scrive Terzi. A partire dai limiti quantitativi e dalla precaria gestione del regime dei tamponi: “Qual è l’organizzazione che dovrebbe garantire il governo della situazione? Quale il protocollo da seguire? Come si registrano le richieste che pervengono dai medici di famiglia, dagli enti locali, dalle RSA e altri soggetti? Come si garantiscono risposte tempestive e una comunicazione tempestiva degli esiti?”.
live sponsor - CopiaSi assiste alla presenza di lacune informative anche in relazione al funzionamento delle Unità speciali di continuità assistenziale (USCA), il cui obiettivo è quello di implementare la gestione dell’emergenza nell’ambito dell’assistenza territoriale, gestendo a domicilio i pazienti sospetti o accertati Covid-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero. “Un intervento strategico, come sottolineato in un precedente comunicato stampa, che non sta tuttavia ricevendo la necessaria attenzione e che rischia dunque di essere vanificato”, prosegue.
E ancora, occorre fare chiarezza sulle modalità di sostegno attivate in favore dei medici di famiglia, il cui ruolo è fondamentale per garantire una costante sorveglianza sugli assistiti oltre all’assistenza sanitaria ordinaria, che non può essere tralasciata: “Quanti medici dispongono, Asl per Asl, di tutti i Dpi necessari? Quali misure sono state prese per ridurre il carico burocratico e organizzativo? Chi garantisce risposte tempestive alle loro segnalazioni e alle loro richieste?”, continua il Segretario di Cittadinanzattiva Piemonte. Rispetto, invece, alla situazione degli operatori sanitari, “quanti sono, azienda per azienda, quelli che non possono partecipare all’assistenza perché ricoverati o posti in quarantena?”
Nessun chiarimento nemmeno rispetto alle modalità di distribuzione dei farmaci destinati ai malati cronici e oncologici: “È stata attivata la distribuzione tramite le farmacie in tutte le aziende sanitarie? Sono state prese le misure necessarie per ridurre le procedure burocratiche (come prescrizioni o certificazioni)? E ancora: quali misure ha adottato o ha intenzione di adottare la Regione per ovviare allo shortage di farmaci, improvvisamente divenuti di “interesse Covid-19″ e quindi impiegati off-label, per i pazienti attualmente in trattamento per le indicazioni autorizzate?”.
Altra questione riguardo alla quale si chiede trasparenza riguarda le azioni intraprese a tutela dei soggetti fragili, come i disabili, gli anziani, i malati psichiatrici, i senza fissa dimora, gli immigrati, i detenuti. “Garantire loro la necessaria assistenza costituisce un atto di civiltà che non può essere affidato soltanto al volontariato”, continua Terzi.
“Mi preme, infine, evidenziare che un governo efficace delle questioni affrontate sopra richiede il massimo coinvolgimento delle comunità locali: a queste ultime deve essere infatti garantito il diritto costituzionale a intervenire nelle decisioni che le riguardano, a partire dalla salvaguardia della salute”, conclude. “Senza un loro protagonismo è infatti impossibile creare il clima di concordia necessario per far fronte con successo alla miriade di problemi legati alla necessità di convivere a lungo con il virus che non possono essere governati solo dall’alto. Proponiamo dunque di dare ampio mandato ai direttori di distretto, sostenuti da cabine di regia che vedano la presenza dei responsabili delle équipe dei medici di Medicina Generale, di rappresentanti dei sindaci, dei farmacisti, degli infermieri di comunità, dei consorzi socio-assistenziali e, evidentemente, della cittadinanza attiva. Che possano condurre alla formazione di reti capaci di valorizzare competenze e risorse, individuare tempestivamente problemi e strozzature e prendere gli opportuni provvedimenti”.

Permalink link a questo articolo: https://www.damasio.it/cronaca/cittadinanzattiva-piemonte-chiede-alla-regione-piu-informazione-e-coinvolgimento-dei-territori/52047