Il Piemonte può diventare zona arancione?

Il Piemonte può diventare zona arancione2606 casi di contagio in più nella giornata di ieri rispetto a lunedì 16 con 16.131 tamponi processati. Una percentuale di positivi del 16,1% ed una percentuale di asintomatici del 31%.
I ricoverati in terapia intensiva sono 384 (+6 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 5.150 (+ 76 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 68.252. Infine i decessi che nella giornata di ieri sono stati 73.
Con questi numeri è possibile che il Piemonte passi da zona rossa a zona arancione?
I dati sono in miglioramento ma ad invitare alla prudenza è lo stesso Governatore Alberto Cirio, secondo cui “occorre lavorare concretamente ad una prospettiva che possa essere davvero stabile”. Domani è in programma un incontro tra il governatore e il gruppo di esperti ed epidemiologi di cui si avvale la Regione Piemonte per definire le azioni da attuare nelle 2-3 settimane prossime. L’obiettivo di Cirio, è quello di “darsi delle regole indipendentemente dal colore, perché se si ricade nel comportamento estivo, a gennaio saremo di nuovo da capo”.

Ma cosa cambierebbe con l’istituzione della zona arancione?
Spostamenti all’interno del proprio comune di residenza
La zona rossa prevede il divieto di circolazione assoluto. Si può uscire di casa solo per comprovati motivi di lavoro o scuola, salute, necessità e urgenza (con autocertificazione) e fare attività sportiva individuale nei pressi della propria abitazione. La zona arancione consente di circolare all’interno del proprio comune di residenza senza bisogno di autocertificazione, salvo nelle ore di coprifuoco, quindi tra le ore 5 e le 22. Resta vietato spostarsi fuori dal proprio Comune senza ragione motivata, e di conseguenza anche fuori da provincia e Regione.
Le regole per bar, ristoranti e negozi
Con la zona arancione restano chiusi bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie, cui resta consentito solo il servizio da asporto e consegna a domicilio. Potrebbero invece riaprire i negozi al dettaglio che al momento sono chiusi. La novità riguarderebbe quindi tutte le attività tranne alimentari, edicole, farmacie, tabacchi e negozi che vendono beni di prima necessità, che sono sempre rimasti aperti. Resterebbe la chiusura dei centri commerciali nei weekend e nei festivi e prefestivi.
Scuole e trasporto pubblico
Nessuna differenza per il traporto pubblico: la capienza massima su treni, autobus, tram e metropolitane resterebbe del 50% per cento: si tratta infatti di una misura estesa a tutto il territorio nazionale. Con la zona arancione, gli studenti delle seconde e terze medie potrebbero tornare a scuola. Le superiori resterebbero a distanza. La ripresa delle lezioni in presenza, però, dipende anche dal via libera della Regione, che potrebbe decidere di tenere chiusi gli istituti con un’ordinanza.

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