Interventi del Soccorso Alpino a Valprato Soana e Ceresole Reale

Sabato 18 agosto si è rivelata una giornata intensa per il Soccorso Alpino della XIIa Delegazione Canavesana. A metà pomeriggio, un’escursionista in rientro a Campiglia dalla festa del Pian d’Azaria, è caduto provocandosi una distorsione all’arto inferiore sinistro. M.C.C., abitante a Lusiglè, è stata prontamente soccorsa dai tecnici del Soccorso Alpino della Stazione di Valprato Soana, che hanno partecipato all’operazione e dai sanitari presenti sul posto. Immobilizzato l’arto, veniva trasportata fino all’abitato di Campiglia, dove l’attendevano i parenti per trasferirla al più vicino pronto soccorso.
Decisamente più impegnativo l’intervento che ha visto al lavoro le squadre del Soccorso Alpino delle Stazioni di Ceresole Reale e di Locana, che in tarda serata sono state allertate per prestare aiuto ad una escursionista francese con una grave frattura alla caviglia. L’allarme al Capostazione Mario Nigretti, dalla centrale operativa del 118, giungeva intorno alle 21: due escursionisti francesi, marito e moglie, si trovavano in grave difficoltà sul sentiero che porta al Colle di Sia, a circa 2.000 metri di quota, in località Casa Bianca. L.R., alpinista francese, viene da alcuni anni a trascorrere le vacanze sulle nostre Alpi insieme al marito; all’appello mancava solo il Parco del Gran Paradiso. Si sono stabiliti al campeggio “La Peschera”, proprio alle porte di Ceresole, e da lì sono partiti per le loro escursioni, entusiasti del luogo e della bellezza di una natura incontaminata. Ma qualche cosa deve essere andato diversamente dal programma e il buio li ha raggiunti. Con una sola pila frontale per scendere a Valle, non conoscendo perfettamente i sentieri, l’alpinista francese deve avere poggiato male un piede, è caduto rovinosamente e si è provocato una frattura. Con il buio l’elicottero del 118 non poteva volare, quindi è stato necessario l’intervento di numerosi volontari che si sono alternati per trasportare a Valle l’infortunata: esattamente come un tempo, quando non esisteva l’elicottero e per portare a Valle le persone ferite si utilizzavano la volontà e la forza delle braccia e delle gambe dei tecnici del Soccorso Alpino. Le squadre si sono subito attrezzate non solo con il materiale per affrontare l’ascensione notturna, ma anche con una barella appositamente predisposta per questo tipo di intervento. Raggiunta L.R., è stata subito rincuorata e si è immediatamente provveduto ad immobilizzare la caviglia con uno “stivaletto ortopedico” in dotazione per lo scopo. Poi si è iniziato a scendere a valle molto lentamente, assicurando all’infortunata tutte le attenzioni del caso. Intorno alle 00.45 i volontari sono giunti in località Moies, dove li attendeva un’ambulanza che ha trasportato L.R. all’ospedale di Cuorgnè. Grati ai tecnici del Soccorso Alpino, i due escursionisti francesi non smettevano di ringraziarli.
In queste giornate di tempo stabile e caldo, il Delegato Fulvio Conta ricorda a chi va in montagna, di calcolare con cura i tempi delle gite che si vogliono affrontare, senza farsi abbagliare dalla falsa prospettiva di un tempo che permette interventi di soccorso ad oltranza, ignorando le innumerevoli problematiche connesse, per esempio, ad interventi a notte inoltrata.
Giovanna Autino

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