La pioggia è manna dal cielo per l’agricoltura

La pioggia è manna dal cielo per l'agricolturaTORINO – L’arrivo del maltempo salva le campagne dalla siccità dopo che le precipitazioni sono praticamente dimezzate al nord (-50%) nel primo trimestre del 2019 rispetto alla media storica del periodo. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr dalla quale si evidenzia che l’allerta della protezione civile per la perturbazione è scattata proprio nelle regioni dove è più pesante il deficit idrico. A marzo sul Po sembrava piena estate ed in Piemonte, nel Lago Maggiore, mancavano all’appello almeno 100 milioni di metri cubi d’acqua.
“Quest’acqua è manna dal cielo effettivamente, ma ci auguriamo che la pioggia sia costante e non troppo intensa perché i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, provocano solo danni – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Le precipitazioni, infatti, sono importanti in questa fase per ripristinare le scorte di neve e acqua sulle montagne, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e nei terreni, per lo sviluppo primaverile delle coltivazioni. In particolare, l’acqua ora serve per le semine di granoturco, soia, girasole e riso. Ormai, siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione che si palesa con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni. Proprio per questo, come abbiamo già fatto presente, serve un cambio di mentalità, ovvero passare ad una cultura della prevenzione con opportuni interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque attraverso opere infrastrutturali specifiche”.

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