Notte all’addiaccio per due turisti salvati dal Soccorso Alpino

Intervento impegnativo della XIIa Delegazione Canavesana del Soccorso Alpino Piemontese che dalla serata di ieri si è concluso solo questa mattina intorno alle 9.
Ieri un uomo di Chieri ed una donna francese, in villeggiatura nel Vallone di Guaira, nel comune di Ronco C.se, approfittando della giornata tersa e calda hanno deciso di trascorrere il pomeriggio passeggiando tra i boschi che fanno da corona al vallone e si estendono al confinante vallone di Ingria. Nel pomeriggio però i due escursionisti, sottovalutando il percorso impervio, con sentieri poco battuti e con vegetazione fitta e rigogliosa, hanno perso l’orientamento, non riescendo a trovare la via del rientro. A metà pomeriggio, forse perchè impauriti ed angosciati, anzichè dare l’allarme direttamente al 118, hanno segnalato tramite telefonino il problema ad amici e parenti, indicando con parecchia approssimazione, la zona in cui credevano di trovarsi. Poco dopo il telefono esauriva la batteria e diventava impossibile ricontattarli. A quel punto gli stessi amici e parenti dei dispersi, non sapendo come agire, si sono rivolti al capostazione, Franco Gallo Balma, della Stazione del Soccorso Alpino di Valprato Soana. Sono state immediatamente preparate tre squadre di ricerca, di cui una dotata di un’unità cinofila da ricerca in superficie; alle 20.30, con il buio più fitto all’interno dei boschi, sono intervenuti anche i volontari della Stazione di Locana, per un totale di oltre venti i tecnici del Soccorso Alpino impegnati nella ricerca dei due amici sessantenni. Alle 2.30 di mattina i soccorritori decidono di fermare temporaneamente la ricerca per riprenderla appena si fa giorno, agendo così in modo più veloce e sicuro. Alle prime luci dell’alba riprendono le ricerche. Le urla di richiamo dei soccorritori vengono sentite dai due amici, spaventati e in ansia per la notte all’addiaccio, e a loro volta, a gran voce, tentano di farsi individuare. Non è semplice capire però dove siano con esattezza, il canalone è pieno di vegetazione, fitta e intricata. Provvidenziale l’intervento dell’elicottero, che riesce ad individuare le due figure umane. Il posto in cui si trovano però, non da nessuna possibilità di poterli verricellare in sicurezza. Viene allora fatto calare il tecnico CNSAS che è sempre a bordo dell’elisoccorso, che li raggiunge e dopo averle rincuorate, le accompagna in una zona dove è stato possibile per l’elicottero poterle recuperare a bordo. Trasportati a Ronco, nell’area appositamente allestita come base operativa e dove erano gia pronte 5 squadre di soccorritori per ricerche più mirate e pianificate attraverso GPS e sistemi cartografici computerizzati, vengono sottoposti a visitata medica accurata. Fortunatamente i due dispersi risultano solo leggermente disidratati e visibilmente scossi per un’avventura che durante la notte hanno temuto non avere una soluzione così veloce e sopratutto positiva. A loro favore c’è stata una nottata calda, senza pioggia e, ancor più importante, i due amici hanno avuto il sangue freddo per decidere di restare fermi dove si trovavano, senza scegliere di continuare la discesa ad oltranza, che considerati i luoghi, dirupi scoscesi, canaloni e il buio, avrebbe anche potuto avere conseguenze tragiche.

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