Operazione FLY 85: traffico internazionale di cocaina

TORINO – Gli arresti domiciliari non hanno impedito a B.M., calabrese di 70 anni residente in provincia di Milano, di continuare a gestire nel nostro paese un traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare del G.I.P. del Tribunale di Torino presso la propria abitazione di Rho, dove stava scontando la misura domiciliare per reati della stessa natura.
L’indagine è stata intrapresa un anno fa, a seguito dell’arresto di un corriere sudamericano, individuato dai  finanzieri della Tenenza di Caselle Torinese sulla base di un’analisi di rischio elaborata incrociando i dati delle liste d’imbarco con le altre banche dati a disposizione del Corpo. G.B. (45 anni) aveva ingerito 98 ovuli contenenti cocaina purissima per un quantitativo di 1.100 grammi.
Le investigazioni sono quindi proseguite con pedinamenti ed appostamenti nonché ulteriori incroci di dati ed informazioni, consentendo l’arresto in flagranza di reato di altri 4 corrieri di origine paraguayana (2 donne, A.R. e L.C., entrambe di anni 28, e 2 uomini, J.N. di anni 26 e M.J. di anni 28), sorpresi presso lo scalo aereo torinese nei mesi di settembre 2012 ed aprile 2013 con in corpo 221 ovuli di cocaina (circa 2.500 grammi).
I finanzieri di Caselle hanno altresì dimostrato che le persone arrestate facevano tutte capo a B.M., che dalla sua residenza milanese gestiva i traffici di droga dall’America Latina utilizzando numerose utenze telefoniche intestate a cittadini sudamericani.
Quando i corrieri atterravano sul territorio nazionale, non dovevano preoccuparsi di nulla perché B.M. predisponeva tutto quanto necessario per il loro periodo di permanenza in Italia (solitamente una settimana) e per il loro rientro presso i Paesi di origine.
L’operazione, denominata “FLY 85”, dall’anno di nascita dei primi corrieri arrestati appartenenti all’organizzazione, ha permesso di sequestrare complessivamente circa 3,6 kg di cocaina (confezionata in 319 ovuli) del valore di circa 250.000 euro, 14 telefoni cellulari e banconote per 4.000 euro e 300 dollari americani.
Si è proceduto anche al sequestro dell’autovettura del capo dell’organizzazione.

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