Rimborsopoli in Regione: 40 richieste di rinvio a giudizio. C’è anche il Presidente Cota

TORINO – Quaranta richieste di rinvio a giudizio, 33 del centrodestra – compresi il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e il presidente del Consiglio regionale, Valerio Cattaneo – e sette del centrosinistra. Questo il quadro relativo alle richieste della Procura di Torino per l’inchiesta sui cosiddetti rimborsi facili.
Le richieste di archiviazione presentate dai pm Enrica Gabetta, Giancarlo Avenati Bassi e Andrea Beconi sono 18, ma nel caso del capogruppo di Forza Italia Luca Pedrale si tratta di una richiesta di archiviazione parziale, solo per quanto riguarda le accuse in concorso e non come capogruppo. Il suo nome, quindi, compare anche fra quelli delle richieste di rinvio a giudizio. Richieste di archiviazione per l’ex presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, per i capigruppo di Sel, Monica Cerutti, M5S, Davide Bono, Eleonora Artesio (FdS) e Aldo Reschigna (Pd). Stesso provvedimento per i consiglieri Pd Antonino Boeti, Davide Gariglio, Stefano Lepri, Giuliana Manica, Angela Motta, Rocchino Muliere, Gianni Ronzani e Gianna Pentenero. Stralciata la posizione del consigliere Luigi Stara, della lista Uniti per Bresso poi confluito nel Pd, per il quale è stato chiesto un supplemento di indagine. Fabrizio Comba (FdI), Giampiero Leo (NcD) e Gian Luca Vignale (Progett’Azione) sono gli unici consiglieri regionali di centrodestra che si sono fatti interrogare dai magistrati dopo aver ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini e per i quali è stata chiesta l’archiviazione.
In tutto le richieste di rinvio a giudizio sono 42. A quelle dei consiglieri regionali, Cota compreso, vanno infatti aggiunte le accuse nei confronti di Sara Lupi, figlia di Maurizio Lupi, e di Gabriele Moretti, ex consigliere comunale torinese dei Moderati. Avrebbero agito in concorso. Tocca ora al giudice Roberto Ruscello fissare, nel giro di una settimana, l’udienza preliminare per i consiglieri accusati.
I rinviati a giudizio sono:
Michele Giovine, Andrea Buquicchio, Daniele Cantore, Luigi Cursio, Tullio Ponso, Antonello Angelei, Mario Carossa, Roberto De Magistris, Massimo Giordano, Federico Gregorio, Elena Maccanti, Michele Marinello, Riccardo Molinari, Gianfranco Novero, Giovanna Quaglia, Paolo Tiramani, Michele Dell’Utri, Angelo Burzi, Alberto Goffi, Giovanni Negro, Michele Formagnana, Maurizio Lupi, Roberto Boniperti, Franco Maria Botta, Marco Botta, Cristiano Bussola, Valerio Cattaneo, Alberto Cortopassi, Rosa Anna Costa, Girolamo La Rocca, Lorenzo Leardi, Angiolino Mastrullo, Augusta Montaruli, Massimiliano Motta, Luca Pedrale, Carla Spaguolo, Francesco Toselli e Rosanna Valle.
“Prendo atto senza alcuna sorpresa della richiesta di rinvio a giudizio presentata dai pubblici ministeri – ha detto il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota – Non commento la circostanza della richiesta di archiviazione dell’indagine di Mercedes Bresso, rinvio alla lettura delle disinvolte e benevole motivazioni del colpo di spugna. Registro che nessun esponente di una parte politica andrà a giudizio. Sarà un giudice a valutare la fondatezza di una linea interpretativa che vorrebbe scrivere delle regole del gioco nuove a partita finita, e che addirittura ignora la legge.
Il problema dei costi della Politica è stato da subito affrontato in questa legislatura dal Consiglio regionale in modo risolutivo, caso unico e raro. I contributi ai gruppi politici sono stati praticamente cancellati, l’indennità dei consiglieri regionali, degli assessori e del presidente della Regione fortemente ridotta, il trattamento di fine rapporto dimezzato. Il Consiglio regionale costa oggi grazie alla mia maggioranza trenta milioni in meno, abbiamo addirittura eliminato la pensione per i consiglieri. A fronte di questi fatti concreti, del mio comportamento di totale estraneità rispetto ad interessi di carattere economico di qualsivoglia natura è impensabile anche soltanto immaginare da parte mia un intento appropriativo. Riaffermo quindi la correttezza delle mie azioni e la limpidezza delle mie intenzioni, farò valere le mie ragioni con forza ed in ogni sede”.

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