Dispersi sul Gran Paradiso: ritrovato un corpo senza vita (aggiornamento 13/6/2013 ore 19.00)

AOSTA – Sono stati senza esito gli ultimi sorvoli di ieri sul Gran Paradiso (4.061 metri) svolti poco dopo le 20 dall’elicottero del soccorso alpino valdostano, impegnato, insieme alla Guardia di finanza di Entreves, nelle ricerche di due alpinisti piemontesi, Luca Corradi, aiuto istruttore Cai di snowboard alpinismo, e Paolo Barbieri, dispersi da sabato. Intorno alle 12, nei pressi della vetta, avevano riferito ad altri scalatori che sarebbero scesi con gli sci lungo la parete Nord.
Condotti anche con l’ausilio dell’Arva, gli ultimi passaggi di ieri hanno interessato sia la parete nord sia quella est. Oggi le squadre dei soccorritori si sono ritrovate in fondo alla Valsavarenche, in località Pont, già ieri punto di atterraggio e di decollo dell’elicottero, che nelle ricerche ha perlustrato sia le zone alte sia quelle basse del Gran Paradiso.

11/6/2013 ore 14.00 – Il corpo senza vita di uno dei due alpinisti dispersi da sabato sul Gran Paradiso è stato trovato questa mattina intorno alle ore 13 dalle guide impegnate nelle ricerche. Lo ha confermato la guardia di finanza di Entreves. Il riconoscimento avverrà nelle prossime ore nell’obitorio di Courmayeur. Sul posto continuano ad operare gli uomini del Soccorso alpino valdostano e della Guardia di Finanza di Entreves per recuperare la salma con l’ausilio di un elicottero. Nel frattempo le ricerche per individuare la seconda persona dispersa si stanno concentrando nel luogo del ritrovamento.

ore 16.20 – Il corpo dell’alpinista ritrovato oggi sul Gran Paradiso è di Luca Corradi, 50 anni, dentista torinese e aiuto istruttore di snowboard e alpinismo del Cai. Era a circa 3.900 metri di altitudine dietro a una roccia, come se l’uomo avesse cercato riparo dalla bufera. La salma era coperta di neve ed e’ stata avvistata perche’ alcuni indumenti affioravano. Appoggiati su un lato c’erano gli sci, non indossati. Sono ancora in corso le ricerche del secondo alpinista disperso, Paolo Barbieri.

ore 20.00 – Sono state temporaneamente sospese e riprenderanno domani mattina le ricerche di Paolo Barbieri di 35 anni, l’alpinista torinese che risulta ancora disperso sul Gran Paradiso. «Domani saliremo ancora in quota per continuare la ricerca» – ha detto Alessandro Cortinovis, direttore del soccorso alpino valdostano.

12/6/2013 ore 9.40 – Sono riprese stamani le ricerche di Paolo Barbieri, l’ingegnere trentacinquenne originario di Tortona (Alessandria) ma residente a Torino, disperso da sabato sul Gran Paradiso (4.061 metri). I soccorritori si stanno concentrando in particolare nella zona dove ieri è stato trovato il corpo del suo compagno di scalata, Luca Corradi, dentista torinese cinquantenne, aiuto istruttore Cai di snowboard alpinismo. Un’area dove sono presenti diversi crepacci, a circa 3.900 metri in direzione della vetta. Il cellulare di Corradi, che i soccorritori gli hanno trovato in tasca, era ancora acceso ma non raggiungibile dalla rete telefonica perchè finito in una zona non coperta dal segnale.

ore 18.20 – Nella giornata di oggi le ricerche non hanno dato esito e riprenderanno domani mattina. I soccorritori hanno setacciato la zona tra i 3.800 e i 3.700 metri di quota nei pressi della “Schiena d’asino”, lungo la via normale di salita, controllando vari crepacci e alcune “colate”’ di neve che potrebbero aver trascinato a valle lo scialpinista torinese.

13/6/2013 ore 14.00 – Stanno proseguendo le ricerche di Paolo Barbieri. Il Soccorso alpino valdostano e la Guardia di Finanza sono impegnati nelle operazioni dall’alba, anche con l’impiego di unita’ cinofile. L’elicottero impiegato ha svolto ricognizioni anche sul versante est, oltre che  nella zona del ritrovamento del corpo del suo compagno di ascesa.

ore 19.00 – Sono state sospese le ricerche di Paolo Barbieri, l’ingegnere torinese di 35 anni, disperso da sabato scorso sul Gran Paradiso.  Lo ha deciso il Soccorso alpino valdostano, in accordo con la Guardia di finanza. Ora si attenderà lo scioglimento della neve, favorita dal rialzo termico che però comporta anche il  rischio di crolli di pietre dovuti proprio allo scioglimento..

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