A Cuorgnè il Presidio di Libera – La lettera del Procuratore Musolino

CUORGNÈ – Nel 2007, in primo grado, la Corte d’Assise di Palmi condannò all’ergastolo Giuseppe Piromalli e Rocco Pasqualone, rispettivamente come mandante ed esecutore materiale dell’omicidio. Il 19 giugno 2009 la seconda sezione della Corte d’Assise d’Appello assolse con la formula dell’insufficienza  di prove, per non aver commesso il fatto, Piromalli e Pasqualone, e il 31 marzo 2010 la sentenza della Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dall’accusa ed ha confermato l’assoluzione degli imputati. Questo, è stato sottolineato nel corso della serata di presentazione del presidio di Libera, «nonostante la competenza e la passione con cui un giovane Procuratore di Palmi, Stefano Musolino, avesse sottoposto le ragioni dell’accusa.» Il Procuratore Stefano Musolino, invitato a Cuorgnè, non ha potuto essere presente, ma ha voluto inviare un lettera di gratitudine per avere ricordato la figura di Luigi Ioculano: «Provo sempre un senso di rabbia ed inadeguatezza quando mi si chiede di dire qualcosa su Luigi Ioculano e del suo barbaro assassinio. È un sentimento che non nasce solo per via dell’esito assolutorio del processo che lo ha riguardato, ma soprattutto, e assai di più per l’assordante silenzio che continua a circondare la sua figura, il suo stile e tratto umano, la sua storia politica e sociale. Poteva diventare un modello, il medico Ioculano, un vero modello rappresentativo della migliore intelligenza e classe dirigente reggina; un modello di vita vissuta senza clamori, ma con l’ostinata, quotidiana, irrinunciabile rivendicazione della propria dignità e libertà personale. E’ come se stessimo sprecando il suo sacrificio, la sua voglia di non cedere all’arroganza dell’ndrangheta, di non abbassare mai la testa, di guardare dritto in faccia i suoi interlocutori, e le cangianti,  gattopardesche situazioni politiche, che si dipanavano davanti al suo sguardo troppo lucido ed intelligente per far finta di non capire. Aveva la passione per la verità il dottor Ioculano, e questo gli impediva di accettare i facili compromessi, e le blandizie della vanità con cui pure cercavano da ogni parte di indurlo a più miti consigli. È bello e paradossale che lo ricordiate in Piemonte, intitolandogli un presidio di Libera, mentre qui, perniciosi interessi che si nutrono della nostra atavica pigrizia ed indolenza, hanno fatto di tutto perchè fosse dimenticato, perché non potesse diventare un modello uno dei punti di riferimento di cui abbiamo bisogno. Ma forse un giorno riusciremo a cambiare questa stanca provinciale dimensione culturale, ci prenderemo cura della memoria dei nostri martiri, e ne faremo il punto di partenza per un futuro diverso, più aperto e libero. Scopriremo allora il sorriso e la passione di Luigi Ioculano, in arte medico, ma per vocazione e quindi per passione politico, e prima ancora uomo vero di questo nostro pezzo di terra.»

Permalink link a questo articolo: https://www.damasio.it/cuorgne/a-cuorgne-il-presidio-di-libera-la-lettera-del-procuratore-musolino/4156