Incontro tra i vertici dell’Asl e gli operatori dell’ospedale

CUORGNÈ – «Negli ultimi mesi sono accaduti fatti drammatici e, innanzitutto, il primo pensiero va alle famiglie colpite dal lutto cui rivolgiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Non sta però a noi definire se errore ci sia stato o meno, dal momento che la Magistratura, attraverso i suoi periti, sta valutando quanto accaduto e noi, serenamente, ne attendiamo il riscontro. Noi non siamo qui per difendere, né per accusare, ma per sottolineare che siamo convinti che in questo Ospedale vi siano professionisti che operano con competenza, impegno e dedizione. Capisco che, in questo momento di grave difficoltà in sanità, le voci che si rincorrono possano causare disorientamento negli operatori, ma io sono qui a ribadire che l’Ospedale di Cuorgnè non si chiude, è un ospedale di territorio e continuerà a essere tale.»
Lo ha detto ieri mattina il Direttore Generale dell’AslTo4, Flavio Boraso, nel corso di un incontro con i Direttori, i Responsabili e i Coordinatori dell’Ospedale di Cuorgnè per fare il punto della situazione sull’Ospedale. All’incontro hanno partecipato anche il Direttore Sanitario Giovanni La Valle e il Direttore Amministrativo Lorella Daghero e il Sindaco della Città di Cuorgnè Giuseppe Pezzetto.
«Noi siamo qui oggi – ha riferito il dottor Boraso aprendo l’incontro – per dimostrarvi la nostra vicinanza e la nostra considerazione per la professionalità e per l’impegno profuso quotidianamente nel prendervi cura dei cittadini che si rivolgono a questo presidio e per un operato spesso svolto anche in condizioni non semplici. E ha un particolare valore avere accanto a me il Sindaco della Città di Cuorgnè, la sua presenza sta a significare che l’Ospedale di Cuorgnè è sì un presidio di territorio dell’ASL TO4, ma è anche un ospedale del territorio, ampiamente integrato a livello locale.»
Boraso ha ricordato come l’ASL TO4 disponga di tre Ospedali “cardine” di media complessità (Chivasso, Ciriè e Ivrea), uno di “territorio” con presenza delle funzioni di base (Cuorgnè) e due Ospedali da riconvertire (Lanzo e Castellamonte), da riservare  in futuro in particolare alla sub acuzie e comunque alla patologia meno complessa.
«È inevitabile – ha concluso il dottor Boraso – pensare a un sistema di sanità in rete dove alcuni centri erogano prestazioni più complesse e altri prestazioni di diagnosi e cure più semplici, ma con pari dignità pur se su livelli di complessità differenti, e tra loro integrati mettendo in comune professionalità e tecnologie, in percorsi virtuosi a disposizione dei cittadini. Ma nulla sarà calato dall’alto, dobbiamo scrivere insieme cosa sarà l’Ospedale di Cuorgnè nel prossimo futuro: siete voi che dovete giocare un ruolo attivo e che dovete proporre un progetto, perché siete voi che vivete quotidianamente la realtà di questo Ospedale.»
«Il Piano Sanitario Regionale – ha commentato il Sindaco Giuseppe Pezzetto – ha identificato il nosocomio di Cuorgnè come  Ospedale di Territorio, questo ne sottolinea la centralità per un’area più vasta e logisticamente articolata che è l’Alto Canavese. Si tratta di capire come coniugare al meglio, anche attraverso un costruttivo confronto con il territorio stesso, l’ineludibile contenimento dei costi con il mantenimento di una adeguata risposta alla cittadinanza ed una valorizzazione dei punti di forza presenti nella struttura e su questa linea con responsabilità stiamo lavorando”. “Per quel che concerne i recenti fatti su cui la magistratura sta indagando e che richiedono il massimo rispetto per i soggetti coinvolti –  ha concluso il Sindaco Pezzetto – l’ipotesi di relazione tra l’efficienza nel settore della Sanità richiesta dai diversi livelli di governo e quanto accaduto non è parte del mio pensiero.»

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