Sandretto: si made in Italy no made in Brasile

TORINO – “Sandretto: si made in Italy no made in Brasile” con questa frase stampata sulle magliette un gruppo di lavoratori della Romi ex Sandretto di Grugliasco e Pont Canavese, con alcuni sindacalisti e i sindaci di Grugliasco (Roberto Montà), Pont (Paolo Coppo) e Cuorgnè (Beppe Pezzetto), sono stati ricevuti in Consiglio regionale dal vice Presidente Fabrizio Comba.
La Sandretto, azienda fondata nel 1946, produce macchine per la lavorazione della plastica e vende sul mercato internazionale. Ha due stabilimenti produttivi: uno a Grugliasco, l’altro a Pont Canavese, oltre a quattro filiali in Europa. Finita in amministrazione straordinaria nel 2008 la Sandretto è stata acquistata dalla multinazionale brasiliana Romi Industries SA.
«Un anno fa – ha spiegato il sindaco di Grugliasco – la Romi ha annunciato la chiusura delle attività produttive, mettendo a rischio 140 lavoratori. Inizialmente ha dato disponibilità per la vendita, poi, quando una cordata di imprenditori ha manifestato il proprio interesse concreto all’acquisto, non ha più partecipato agli incontri, bloccando di fatto ogni trattativa. Chiediamo a questo punto che le istituzioni locali ci sostengano e coinvolgano il governo italiano in modo che intervenga presso il governo brasiliano per sbloccare la situazione.»
I lavoratori, oltre a presidiare i due stabilimenti da settimane, da due giorni manifestano in piazza Castello a Torino, davanti alla sede della Giunta regionale, in mattinata avevano già avuto un incontro con l’assessore al Lavoro Claudia Porchietto.
«Oggi sarò a Roma per un incontro con l’ambasciata brasiliana al fine di avviare quella attività di moral suasion nei confronti della proprietà che ormai da troppo tempo deve risposte alle istituzioni ma soprattutto ai lavoratori – ha detto l’assessore al Lavoro Porchietto – Il mio auspicio è che i parlamentari piemontesi intervengano in sede di governo per aiutarci a sostenere i lavoratori della Sandretto così come abbiamo fatto fin’ora. In particolare spero che l’onorevole Airaudo, visto il nuovo ruolo che ha assunto e la sensibilità che ha sempre dimostrato sui temi del lavoro, possa intervenire in modo concreto per sensibilizzare il ministro dello Sviluppo Economico ed il presidente del Consiglio in carica ad una azione politica di richiamo alle responsabilità anche sociali dell’azienda.»

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