Inaugurata la Primaria di Scarmagno, la scuola del futuro

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SCARMAGNO – Non era presente il Ministro Profumo, così come da scaletta, all’inaugurazione di venerdì 16 novembre, della nuova scuola di Scarmagno. A trattenerlo a Roma un Consiglio dei Ministri che non gli ha permesso di essere presente, ma l’appello a lui rivolto dall’Assessore regionale all’Istruzione  Cirio, è stato chiaro: «Che lo Stato passi dalle parole, dai proclami e dagli intenti ai fatti concreti. Abbiamo bisogno di risorse e di dare la possibilità a quei Comuni che hanno le risorse in cassa ma che non possono spenderle per il patto di stabilità, che lo possano fare, almeno, sull’edilizia scolastica. Ogni volta che inauguriamo una scuola facciamo una cosa bella, ma quando una scuola ha le caratteristiche di questa struttura facciamo una cosa bellissima e siccome le cose bellissime nella politica sono sempre più rare è bene che le sottolineiamo e sottolineiamo chi ha avuto l’idea e l’intuizione.»
Un plauso, dunque, a Gianna Pentenero Assessore all’Istruzione in Regione negli anni che hanno preceduto il Governo Cota, che ha capito l’opportunità che i piccoli Comuni si unissero per garantire ai giovani studenti una scuola moderna, efficiente e sicura.
Nelle parole dell’Assessore la necessità di difendere le scuole dei piccoli Comuni, le scuole del nostro Piemonte, tutte. Comuni che vivono una quotidianità che è fatta del piccolo negozio, dell’ufficio postale, del servizio farmaceutico, della scuola appunto, e un “bravo” è andato a quelle Amministrazioni che hanno la lungimiranza di superare il campanile per andare a realizzare una scuola di territorio, ancor più se quella struttura è ad impatto zero, autosufficiente che se poi è a impatto zero, autosufficiente, in grado di garantire anche per il futuro costi gestionali che siano accettabili da parte degli enti.  «Chiudere l’identità dei nostri comuni – ha continuato Cirio – significa perdere in valori, in storia, in tradizioni, in ricchezza che è quella che i nostri figli rappresenteranno. I nostri bambini, forse sapranno parlare tutte le lingue del mondo, ma non saranno mai nulla se non sapranno da dove vengono.» Ancora un messaggio al Governo centrale: «Non chiediamo nuove risorse ma quantomeno il mantenimento di quelli che erano i vecchi patti. Ad oggi stiamo ancora aspettando per la Regione Piemonte che vengano liquidati i soldi assegnati dopo la tragedia del Darwin. La Regione ha investito 42 milioni di euro in un parco progetti che finanzia oltre 280 nuovi interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza di scuole esistenti sul territorio piemontese ma da soli rischiamo di non farcela.»
A fare gli onori di casa in una giornata di festa caratterizzata dalla presenza dei bambini, dei loro familgiari, delle maestre, di Amministratori e cittadini, il Sindaco di Scarmagno Luigi Bot Sartor ed il Presidente della Comunità Collinare Piccolo Anfiteatro Morenico e Sindaco di Strambino Savino Beiletti, i Sindaci di Romano, Perosa, Mercenasco, San Martino, Vialfrè, ad accogliere il Vescovo di Ivrea, Monsignor Aldo Cerrato, che ha benedetto la nuova scuola consortile.
Un saluto di benvenuto è andato a Laura Olivetti, figlia di Adriano Olivetti, a cui è stata intitolata la struttura, e un ringraziamento il primo cittadino ha voluto rivolgerlo a coloro che hanno creduto e voluto il progetto e a chi ci ha lavorato trasformando un sogno in una bellissima realtà. Un’occasione per il Presidente della Collinare di ripercorrere le tappe del percorso che hanno portato alla realizzazione della “Scuola del futuro”, un edificio all’avanguardia in termini di efficienza energetica e compatibilità ambientale. Una struttura antisismica, classificata A+, il massimo da un punto di vista del risparmio energetico, presentata in un convegno Nazionale di Legambiente, ha sottolineato l’Assessore Provinciale all’Istruzione Umberto D’Ottavio, «e presa come esempio di buona pratica.» La parola anche al Dirigente Scolastico Guido Gastaldo e quindi la cerimonia di intitolazione alla presenza della Banda Musicale. A scoprire la targa, Laura Olivetti: «Sono felice che la scuola sia stata dedicata a mio padre, perché credo che risponda ai canoni che lui si augurava fossero presenti in ogni luogo della vita delle persone; e siccome la vita comincia dai bambini questa idea è per me un grande onore.»
E c’è un fumetto realizzato da Marco Peroni, “Adriano Olivetti, un secolo troppo presto” (Guarda il video). A lui il compito di recitare un piccolo brano: “Organizzando le biblioteche, i corsi di studio, le borse, in una misura che nessuna fabbrica ha mai operato, abbiamo voluto indicare la nostra fede nella virtù liberatrice della cultura, affinchè i lavoratori, ancora troppo sacrificati da mille difficoltà, superassero giorno per giorno un’inferiorità di cui è colpevole la società italiana. Questa duplice lotta nel campo materiale e nella sfera spirituale è la ragione più alta, l’impegno più alto della mia vita. La luce della verità, usava dirmi mio padre risplende soltanto nei fatti e non nelle parole.” Ancora la necessità di concretezza e non di parole buttate al vento.
Al Vescovo il saluto conclusivo. «Sono qui ad offrire ciò che la Chiesa può offrire: la sua collaborazione sincera alla formazione dell’uomo – ha detto Monsignor Cerrato – Esprimo l’intento e l’impegno della Chiesa con la parola densa di contenuto pronunciata da una delle maggiori figure della letteratura del secolo scorso, Kafka, che disse: “Oggi non ci sono più miracoli ma solo istruzioni per l’uso”. I miracoli a cui Kafka accenna sono qualcosa che desta stupore, ammirazione, che commuove nel senso di toccare in profondità l’uomo e di metterlo in movimento. Ecco che l’augurio che formulo è che la novità della scuola del futuro, sia proprio la capacità di andare oltre le istruzioni per l’uso, che sono necessarie ma insufficienti da sole a formare l’uomo.»
Karen Orfanelli

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