Approvata la riforma degli enti locali

Ruolo centrale del Comune come primo referente nell’erogazione dei servizi ai cittadini e della Provincia come ente di gestione delle funzioni di area vasta: questi i due elementi essenziali del disegno di legge n. 192 di riforma degli enti locali approvato in Consiglio regionale.
La legge recepisce le indicazioni del decreto 95/2012 (“spending review”) che obbliga i piccoli Comuni alla gestione associata delle funzioni fondamentali.
Il provvedimento consente anche il superamento delle attuali Comunità Montane, a favore dell’Unione dei Comuni montani.
La soglia minima di 10mila abitanti per consentire la gestione associata, prevista dalla normativa statale, viene abbassata a 3mila per i Comuni di montagna e 5mila per quelli di pianura.
Si prevede inoltre la possibilità di gestire in forma associata la funzione socio assistenziale anche attraverso la forma di consorzi, che dovranno garantire una limite minimo di 40mila abitanti di riferimento.
Il gruppo Pd ha sottolineato “lo scarso coraggio da parte della giunta regionale. Voteremo contrario nonostante l’apprezzamento per il dialogo in commissione su alcuni punti. Abbiamo insistito nel fissare parametri minimi per non fare una riforma generica”.
Per il gruppo Progett’Azione “è stato fatto un buon lavoro, l’Aula ha cercato di mantenere all’interno della legge le attese delle forze politiche. Abbiamo fissato dei criteri evitando di vincolare troppo le modalità di unione, è un elemento positivo”.
“Il merito del ddl è aver messo un punto sul quadro normativo di un tema molto delicato – ha sottolineato il gruppo Pdl – la giunta dovrà aiutare i Comuni che non hanno sufficiente personale per recepire la legge”.
“Questa legge è il frutto di un grande lavoro – ha spiegato il gruppo Lega Nord – e dà grande libertà ai sindaci che potranno decidere del loro futuro”.
Per il gruppo Pensionati “oggi raggiungiamo un obiettivo del programma 2010, abbiamo tutelato i piccoli comunità prestando attenzione alle osservazioni dell’opposizione”.
L’assessore Elena Maccanti ha spiegato in conclusione che “questo provvedimento non è un punto di arrivo ma un punto di partenza. Mi auguro che saremo insieme sui territori ad ascoltare i sindaci e le difficoltà che dovranno affrontare”.

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