Cambiamenti climatici: l’assiolo “fuori stagione”

Nelle scorse settimane a Borgaro Torinese un cittadino ha recuperato quello che pensava essere un piccolo gufo in difficoltà, portandolo al Centro animali non convenzionali della Facoltà di Veterinaria dell’Università di Torino, a Grugliasco. Il Centro è convenzionato con la Provincia di Torino, nell’ambito del progetto “Salviamoli Insieme”  per il recupero e la riabilitazione della fauna selvatica in difficoltà. I veterinari del Centro di Grugliasco si sono subito resi conto di avere a che fare non con un Gufo, che è una specie stanziale, ma con un assiolo, che è un piccolo strigiforme migratore,  che può effettivamente essere scambiato per uno dei gufi che vivono tutto l’anno in Piemonte.
La singolarità del ritrovamento dell’assiolo deriva dal fatto che l’arrivo alle nostre latitudini di questo uccello migratore avviene più avanti nella stagione primaverile, normalmente a partire dalla    seconda quindicina di aprile. L’anticipo di oltre un mese dell’arrivo nel Nord Italia è un fenomeno che sicuramente interesserà gli ornitologi e sulle cui origini si possono solo fare supposizioni, che    vanno dal cambiamento climatico in atto al semplice sfasamento dei ritmi biologici dell’esemplare rinvenuto. Quello che è certo è che nel mese di marzo un assiolo ha ben poco cibo a disposizione alle  nostre  latitudini, visto che i grossi insetti di cui si nutre non sono ancora presenti in numero sufficiente. Secondo gli esperti, se  non fosse  stato trovato e recuperato, il volatile avrebbe avuto   probabilità di sopravvivenza assai scarse. Grazie al progetto “Salviamoli Insieme”,  dopo un periodo di permanenza presso il Centro animali non convenzionali di Grugliasco, l’assiolo sarà liberato a   fine aprile, quando l’ambiente naturale gli  metterà a disposizione il cibo di cui necessita.

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