Ciao Gipo! – Al Teatro Carignano di Torino la camera ardente

TORINO – È morto a Torino il cantante, cantautore e politico piemontese Gipo Farassino. Aveva 79 anni. Farassino, tra i più importanti esponenti della canzone dialettale piemontese, in passato si era anche apertamente schierato a favore della Lega. Era stato segretario della Lega Piemonte dal 1987 al 1996, ed era stato eletto al Parlamento Europeo nel 1994. È stato Consigliere Regionale del Piemonte e Assessore regionale all’identità piemontese nella giunta Ghigo dal 2004 al 2005.
Negli ultimi anni era tornato ad occuparsi soltanto di canzoni.

Al Teatro Carignano di Torino è allestita oggi, dalle 11 alle 14, la camera ardente di Gipo Farassino.
Gipo Farassino attore allo Stabile di Torino
Se la carriera artistica di attore e chansonnier di Gipo Farassino è stata coronata nel 2010 al Teatro Carignano dalla spettacolo “Stassèira” prodotto dal Teatro Stabile di Torino diretto da Mario Martone, va infatti ricordato che il giovane Gipo venne consacrato attore da una serie di spettacoli in piemontese dello Stabile torinese a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta.
Fu l’attore e regista Gualtiero Rizzi a trasformare il cantautore torinese in un vero protagonista del palcoscenico, per ridar vita a testi della tradizione popolare.
Gipo Farassino fu dapprima  il pastore Gelindo nell’omonima sacra rappresentazione natalizia  che debuttò al Teatro Gobetti il 21 dicembre 1969. Lo spettacolo girò in Piemonte e venne ripreso anche la stagione seguente al nuovissimo Teatro Erba, il 15 dicembre 1969.
Nel frattempo Rizzi aveva messo in scena, con Gipo protagonista, Notti astigiane tratto dall’Opera Jucunda di Giovan Giorgio Alione, il “Ruzante astigiano”. La nuova produzione dell’Associazione Teatro Piemontese realizzata dallo Stabile di Torino debuttò infatti al Teatro Alfieri di Asti il 6 novembre 1969. Lo spettacolo fu presentato in vari teatri in provincia e approdò infine al Teatro Erba per un ciclo di recite il 10 novembre 1969.
Nel 1970 Gipo Farassino fu poi protagonista dei Pòrdiao, nuova trascrizione in piemontese di Gualtiero Rizzi dall’originale in dialetto lombardo di Carlo Maria Pensa. Lo spettacolo fu applaudito al Gobetti dall’11 novembre 1970 e poi in altri teatri fuori Torino.
Nell’estate 1971 Notti astigiane con la regia di Gualtiero Rizzi e Gipo protagonista fu riproposto all’aperto per gli spettacoli del Parco Rignon.

”La Città intitoli un parco al grande Gipo Farassino”
La Lega Nord ha depositato, tramite i Consiglieri comunali Fabrizio Ricca e Roberto Carbonero, una richiesta formale perché la Città di Torino intitoli un parco della Città alla memoria di Gipo Farassino, uomo che da sempre ha rappresentato la cultura, la storia e la realtà di Torino, diventando di fatto un simbolo, un’icona della torinesità che non sarà mai cancellata.
«Gipo, cantante, attore, politico, ha lavorato tutta la vita per tenere vive le nostre tradizioni culturali e portare la nostra Terra, la nostra lingua “all’onor del mond!” – spiegano Fabrizio Ricca e Roberto Carbonero a nome della Lega Nord – non potrà mai essere dimenticato. Uomo di cultura sconfinata, lontano dai luoghi comuni e vicino ai cuori della gente. Con lui se n’è andato un pezzo del Piemont più ribelle e orgoglioso, quello campagnolo e quello delle fabbriche. Un ineguagliabile e irriverente chansonnier di Porta Pila. Anche in sua memoria continueremo a lottare per la nostra cultura, lingua e identità. Per questo, a nome di tutta la Lega Nord e crediamo anche dei tantissimi torinesi che lo piangono, abbiamo chiesto formalmente al Presidente del Consiglio comunale di Torino che il parco dell’Arrivore, quello al fondo di corso Giulio Cesare vera porta d’ingresso alla città,  venga intitolato a Gipo Farassino.»

Montagne del mè Piemont
Montagne del mè Piemont che base ‘n front sta mia sità.
Montagne del mè Pais ch’i sghice l’euj al Paradis
porté lassù ‘nt el cel ij seugn d’en bugia nen
portè lassù ‘nt el cel ij seugn d’en bugia nen.
Disejlo che a sta sità a-j manca ‘l fià per protesté
disejlo domje na man domje ‘n po’ d’ sul e ‘n cel seren.
Crijè fe ‘n po’ ‘d rabel lassu, lassu ‘nt ciel.
Crijè fe ‘n po’ ‘d rabel lassu , Iassu ‘nt ciel.
Crijè fe ‘n po’ ‘d rabel lassu , lassu ‘nt ciel.

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