Gli Abbà aprono il Carnevale

IVREA – “Noi crediamo che i nostri storici personaggi, la Mugnaia, il Generale, il Podestà, siano sempre vivi nel nostro cuore e nelle nostre menti perché così ci hanno insegnato i nostri padri. A loro associamo valori importanti del nostro Carnevale come la libertà, la fratellanza, la solidarietà;  così come per gli Abbà noi riconosciamo la purezza, la gioia, l’entusiasmo. Di questi grandi valori, oggi vigilia dello Storico Carnevale facciamoci contagiare.”
Con queste parole il Cerimoniere ha dato il via, lo scorso anno al Teatro Giacosa, ad uno degli appuntamenti inserito nell’ambito dei festeggiamenti della manifestazione che quest’anno si svolgerà sabato 26 gennaio, alle ore 16.30. Un omaggio che la Fondazione dedica da quattro anni agli Abbà, presentati per l’occasione al loro Credendario ed al loro Ufficiale, a coloro cioè, che li seguiranno nel Carnevale. Un’idea nata nel 2010, che vuole essere un passaggio di consegne, dalle mani di chi ha rivestito il ruolo l’anno precedente, dello spadino e della bandiera del rione, permettendo così il perpetuarsi di questa tradizione. Abbà, dunque, quale espressione tra le più importanti della “festa”: è, infatti, colui che brucia lo scarlo. «Questo ha un significato importante – dice Gabriella Gianotti – perché fa parte del nucleo più antico della rappresentazione. La cronaca del 1805 parla, infatti, di uno scarlo come di un albero molto alto che fa piantare e vestire di tamarisco, nella sua parrocchia, un priore annuale della medesima. Un ragazzino che, eletto all’interno di una famiglia, è obbligato a fare le spese necessarie per la festa, a intervenire a tutte le marce scambievoli e appiccare il fuoco all’albero da bruciare. Documenti che assegnano alla gioventù eporediese il ruolo di gestore del tempo festivo.»
I giovani sono dunque coloro che aprono la festosa ricorrenza della celebrazione del Carnevale, e il ruolo che gli compete è importantissimo. Ecco perché, di anno in anno, è l’Abbà rappresentante il rione che appicca il fuoco allo scarlo. Da qui tradizione vuole che cominciando dalla terzultima domenica di Carnevale si proceda, dunque, all’alzata dell’Abbà, che viene mostrato alla folla affinchè l’intero Rione festeggi insieme a lui l’inizio della manifestazione.
Sul palco del Teatro Giacosa faranno il loro ingresso i Credendari del Rione San Grato, San Maurizio, Sant’Ulderico, San Lorenzo, San Salvatore, mentre una voce narrante reciterà: “Nel quarto giorno del secondo mese, nell’Anno del Signore 2012, il Consiglio della Credenza accoglie i piccoli priori rappresentanti le Parrocchie cittadine”.
Sono Riccardo Sardaro e Nicole Revel Chion (San Grato), Valerio Liuni e Marta Ferro (San Maurizio), Alessandro Actis Perino e Indira Gillio (San Ulderico), Mattia Criscenzo e Nicole Campanella (San Lorenzo), Lorenzo Moia e Elisa Grassis (San Salvatore).
La cerimonia si concluderà con tutti i personaggi in piedi a cantare l’Inno del Carnevale, con qualche stonatura forse, ma con l’amore di chi si appresta ad immergersi nel calore di una città che cambia, con i suoi colori, la sua allegria, i suoi cerimoniali, con la sua storia che ancora una volta fa brillare gli occhi di un’intera città.
Karen Orfanelli

(Foto da www.storicocarnevaleivrea.it)

Il programma di domenica 27 gennaio (terzultima domenica di Carnevale)
– ore 9.30 Fagiolate. Distribuzione dei fagioli grassi presso le Fagiolate di Bellavista (viale Kennedy) e San Giovanni (piazza Boves). Visita del Generale, dello Stato Maggiore e i Pifferi e Tamburi alle Fagiolate.
– ore 10.00 Scuola di Carnevale – storia e storie in piazza Ottinetti con degustazione di fagioli grassi e polenta e merluzzo. Tutte le Componenti e gli interpreti del Carnevale in piazza per raccontare ai bambini e non solo le storie che tessono la storia del Carnevale: far provare alle bambine l’emozione di salire  sul Cocchio Dorato della Mugnaia, esposto in esclusiva per l’occasione, spiegare le bandiere dei Rioni, imparare la Canzone del Carnevale, vedere le storiche divise, andare a cavallo come gli Abbà, far giocare i bambini alla Battaglia delle arance insegnando loro tutti i “trucchi” e tanto altro ancora. Alle ore 11 un simpatico laboratorio attivo per preparare i fagioli grassi e la polenta.
– ore 10.40 Presa in consegna del Libro dei Verbali in piazza Freguglia. Il Sostituto prende in consegna dal Gran Cancelliere il Libro dei Verbali sul quale dovranno essere annotati tutti gli accadimenti del Carnevale.
– ore 11.30 Prise du Drapeau in piazza di Città. Antica cerimonia militare della consegna della bandiera all’Alfiere dello Stato Maggiore all’inizio di ogni campagna, parata dello Stato Maggiore e dei Pifferi e Tamburi.
– ore 12.30 Banchetto inaugurale del Generale e del Brillante Stato Maggiore. Al termine il Sostituto del Gran Cancelliere legge il verbale di apertura che viene firmato dai presenti. I Pifferi e Tamburi eseguono l’obada detta alzata da tavola.
– ore 14.30 Alzata degli Abbà. Il corteo preceduto dall’ufficiale addetto alle Bandiere, si reca presso l’abitazione dei piccoli Priori dei Rioni di San Grato, San Maurizio, Sant’Ulderico, San Lorenzo e San Salvatore. Gli Aiutanti di Campo alzano l’Abbà dal balcone mostrandolo alla folla al suono dei Pifferi e Tamburi mentre il Generale saluta militarmente. Il Sostituto legge il verbale e lo fa firmare all’Abbà, ai genitori, al Generale ed ai testimoni.
ore 14.30 Parrocchia di San Grato (via Gozzano 52) – Riccardo Sardaro
ore 15.00 Parrocchia di San Maurizio (piazza Maretta) – Valerio Liuni
ore 15.30 Parrocchia di Sant’Ulderico (piazza F. Nazionale 6) – Alessandro Actis Perino
ore 16.00 Parrocchia di San Lorenzo (corso M. D’Azeglio 16) – Mattia Criscenzo
ore 16.30 Parrocchia di San Salvatore (via Patrioti 4) – Lorenzo Moia
ore 17.30 Generala in piazza Città. Al termine del giro i Pifferi e Tamburi eseguono la Generala in onore del Generale.

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