Il marchio Piemonte Eccellenza Artigiana compie 10 anni

TORINO – Negli ultimi dieci anni il Marchio Piemonte Eccellenza Artigiana ha avuto riscontri positivi e la sua diffusione è progressivamente cresciuta tra le imprese e tra i consumatori, sia in termini di adesione che di conoscenza. E’ quanto emerge da una ricerca effettuata dalla Regione Piemonte e finalizzata al restyling dell’iniziativa: sia la Regione che le associazioni di categoria hanno infatti espresso l’esigenza di revisionare l’attuale disciplinare di conferimento del Marchio, affinchè acquisti più qualificazione e valore di mercato.
La ricerca racchiude in sé due indagini di tipo quantitativo, una rivolta alle imprese in possesso del Marchio e l’altra ai consumatori.
La prima ha raccolto 539 questionari, un campione corrispondente al 21,8% del totale delle imprese che possiedono il Marchio, in cui sono rappresentati tutti i settori dell’artigianato d’eccellenza.
La maggioranza delle imprese dichiara di essere soddisfatta del Marchio, richiesto dalle stesse per ottenere un ritorno di immagine e visibilità presso i clienti, ma anche per la possibilità di “fare rete”, ovvero di partecipare alla formazione dei giovani  in qualità di “Botteghe Scuola” e di esporre e vendere i propri manufatti presso strutture pubbliche come musei, gallerie e palazzi storici o in luoghi di promozione commerciale.
I dati evidenziano che il possesso del Marchio ha avuto ricadute positive sull’attività degli artigiani: sul fatturato (il 36% ha dichiarato un incremento medio del 13%), sulla clientela (il 43% ha dichiarato una crescita del numero dei clienti del 12%) e anche sulla fidelizzazione dei clienti (per il 38% delle imprese). Le imprese che segnalano le ricadute più elevate sono quelle dei settori alimentari.
Per migliorare l’appeal di un Marchio che attualmente, a loro parere, è paragonabile a “Maestri del Gusto” ma distante da “Slow Food”, gli artigiani chiedono la promozione del Marchio presso i consumatori (62% delle imprese) e una maggiore selezione delle domande pervenute (56%).
L’indagine rivolta ai consumatori ha contattato un campione di 30 mila piemontesi e prodotto 1147 questionari: ai cittadini è stato chiesto se conoscono il Marchio e dove l’hanno visto, quale percezione hanno dei motivi per cui viene assegnato e che cosa si aspettano da chi lo possiede rispetto a chi non ce l’ha.  
Gli artigiani presso i quali è stato visto maggiormente il Marchio sono quelli dell’alimentare, soprattutto “Cioccolato, caramelle, torrone” (55%) e “Pasticceria fresca e secca, gelato” (51%). Tra i settori non alimentari, spiccano quelli lignei: 36% per “Legno” e 20% per “Restauro ligneo”.
I consumatori associano il Marchio a prodotti di alta qualità o per i quali si utilizzano materie prime certificate e di qualità.

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